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Più soldi per il traffico regionale viaggiatori!

© SBB CFF FFS

Michael Spahr.   Nella sua seduta del 4 ottobre, il Comitato SEV ha discusso i preparativi per il congresso SEV 2025 e votato la sostituzione del vetusto riscaldamento a olio combustibile del segretariato centrale di Berna con un sistema geotermico combinato con un impianto fotovoltaico.

Ha inoltre preso un’importante decisione riguardante il decreto federale sul credito d’impegno per l’indennizzo delle prestazioni nel traffico regionale viaggiatori (TRV) per il periodo 2026–2028, che la Confederazione propone di fissare in 3,496 miliardi di franchi. Il SEV ritiene questo importo insufficiente e ha deciso di chiederne a Consiglio federale e Parlamento un aumento, stabilito all’unanimità in 350 milioni. Con questo aumento, il credito raggiungerebbe l’importo a suo tempo proposto dall’Ufficio federale dei trasporti.

L’importo proposto dal Consiglio federale è insufficiente anche secondo l’Unione dei trasporti pubblici (UTP), che ha però calcolato l’aumento necessario in 70 milioni all’anno. Per i tre anni, l’UTP chiederà pertanto un aumento complessivo di 210 milioni. Le sue valutazioni, basate su indicazioni delle imprese di trasporto, evidenziano un eccessivo ottimismo delle ipotesi del Consiglio federale per l’evoluzione dei costi nel TRV. Il settore ritiene invece ancora realistico un fabbisogno finanziario di quasi 4 miliardi di franchi, quindi vicino all’importo richiesto dal SEV.

In una recente presa di posizione, l’UTP ha dimostrato come nel settore si debba considerare, per il periodo 2026–2028, un aumento dei costi annui dell’ordine del 6 percento e come il potenziale di risparmio e di prioritizzazione risulti molto inferiore a quello prospettato dalla Confederazione, in quanto numerose decisioni finanziariamente impegnative sono già state prese. Non è infatti possibile annullare o modificare ordinazioni già effettuate, per esempio per l’acquisto di materiale rotabile.

«La Confederazione deve rispettare la volontà popolare e promuovere in tutti i settori il trasferimento dalla strada alla ferrovia», ricorda Gilbert D'Alessandro. Non si devono quindi effettuare tagli nel trasporto pubblico.

Oltre che nel trasporto pubblico, bisogna investire anche nella sicurezza sociale. Il presidente del SEV Matthias Hartwich ha espresso la propria soddisfazione per il fatto che il popolo quest’anno ha seguito per la seconda volta le indicazioni dei sindacati in votazione. Il rifiuto della riforma LPP conferma chiaramente come la popolazione voglia un ampliamento del sistema pensionistico, non il suo smantellamento.