Condizioni di lavoro in mare
La Svizzera delle crociere sotto ai riflettori
Quando si parla di crociere, la Svizzera è il leader europeo. Tuttavia, non è solo l’inquinamento atmosferico, ma anche le difficili condizioni di lavoro dell’equipaggio e le inadeguate normative del settore a gettare ombre sulle crociere, anche nella Confederazione. Questo rapporto si basa su una ricerca dell’ONG elvetica «fairunterwegs», che presenta fatti e cifre sull’industria delle crociere in Svizzera.
La Svizzera è una nazione da crociere? Questo non si concilia con l’immagine della Svizzera del cioccolato, degli orologi e delle montagne. Tuttavia, le crociere sono più popolari che mai tra gli svizzeri e la tendenza è in aumento. Quasi 150 000 residenti in Svizzera scelgono questa forma di vacanza e spendono circa 1500 franchi all’anno per una crociera, per un totale di 235 milioni di franchi. Con 42 navi da crociera, 35 000 dipendenti ed emissioni di CO2 di oltre 2 milioni di tonnellate all’anno, la Svizzera è il leader europeo. La flotta da crociera della Germania, invece, è composta da 31 navi, mentre quella del Regno Unito ne conta solo 27. Rispetto a nazioni tradizionalmente marittime come i Paesi Bassi o la Svezia, il numero di svizzeri che va in crociera è doppio, e la spesa è doppia rispetto alla media europea.
Il settore delle crociere in Svizzera è suddiviso in cinque compagnie con sede nel Paese, che possiedono un totale di 42 navi da crociera. Le più grandi sono MSC Crociere (23 navi), Viking Ocean Cruises (11 navi) e Scienc Luxury Cruises & Tours Cruises (5 navi). Queste cifre dipingono il quadro di un’industria che vale miliardi di euro. Tre compagnie di crociera svizzere operano nel segmento del lusso, una nel turismo di massa e molte fanno pubblicità con promesse ambientali e obiettivi di sostenibilità. Con o senza promesse di sostenibilità, le crociere sono devastanti per l’ambiente e il clima. Le sole crociere svizzere causano emissioni di CO2 pari a circa 2 tonnellate per persona e viaggio all’anno. Estrapolando, ciò equivale a 300 000 tonnellate di CO2 all’anno, che corrispondono all’1% delle emissioni di CO2 generate in Svizzera.
Giornata di lavoro pesante, poco tempo libero
E che dire delle condizioni di lavoro del personale? Serie televisive come «Traumschiff» o «Verrückt nach Meer» fanno pensare che chi lavora su una nave da crociera abbia fatto centro. In realtà, la vita lavorativa quotidiana sulle navi da crociera è dura e spesso ingiusta. Secondo le ricerche di «fairunterwegs», non ci sono prove che le condizioni sulle navi da crociera svizzere differiscano in modo significativo da quelle di altre compagnie di navigazione. Il giurista Mark Pieth e l’avvocata Kathrin Betz hanno pubblicato insieme il libro «Seefahrtsnation Schweiz» nel 2022 e hanno constatato quanto segue: «In base alla nostra esperienza, il personale marittimo è decisamente interessato a lavorare molto durante la sua permanenza a bordo. [...] Le opportunità di svago e di vita familiare sono molto limitate. Ma c’è un limite al troppo. [...] Spesso i dipendenti marittimi guadagnano solo durante il periodo in cui sono in mare, e non durante le ferie a terra». Gli studi dimostrano che l’elevata pressione lavorativa e la mancanza di opportunità di allontanarsi dal lavoro e dal luogo di lavoro mettono a rischio la salute dei membri dell’equipaggio. Secondo il sindacato internazionale del personale marittimo Nautilus di Basilea, le cuccette condivise dall’equipaggio sono spesso molto anguste e anche molto rumorose, poiché si trovano vicino al motore e di solito sotto il livello dell’acqua. Secondo uno studio, i lavoratori sul ponte delle navi da crociera sono esposti anche ad alti livelli di particolato, come a Pechino o a Santiago.
Regolamentazione del settore inadeguata
La Convenzione sul lavoro marittimo (MLC) ha stabilito degli standard per proteggere i lavoratori nel settore del lavoro marittimo internazionale, prima praticamente deregolamentato. È stata firmata da 93 Paesi, tra cui la Svizzera. Tuttavia, questi standard sono flessibili: sebbene in condizioni normali si applichino giornate di 8 ore, in casi eccezionali è possibile un massimo di 14 ore al giorno e fino a 72 ore alla settimana.
Tuttavia, diversi resoconti dei membri dell’equipaggio indicano che l’applicazione di queste regole è soggetta a un certo grado di arbitrarietà. Le ragioni sono tre: la debolezza dei sindacati in alcuni Paesi di origine dei dipendenti, i contratti a catena internazionali e le diverse giurisdizioni legali a seconda della bandiera sotto la quale la nave salpa. Il fattore decisivo non è quindi la sede legale svizzera della compagnia di navigazione, e in ogni caso nessuna nave da crociera batte bandiera svizzera.
Controlli difficili, assenza di supervisione
Il controllo del rispetto degli standard sociali e ambientali sulle navi da crociera è una sfida per la Svizzera, paese senza sbocco sul mare. Per questo motivo la Svizzera ha bisogno di una responsabilità aziendale sancita per legge: le compagnie di crociera devono essere obbligate a garantire che le loro filiali o componenti aziendali rispettino i diritti umani e gli standard ambientali. Un’autorità di vigilanza indipendente può controllare questo aspetto e le persone interessate possono fare causa per le violazioni in Svizzera. Finché il Consiglio federale e il Parlamento non agiranno, la Svizzera, in quanto nazione da crociere, rimarrà agli ultimi posti in materia di diritti umani e protezione dell’ambiente.
Eva Schmid
L’ONG svizzera «fairunterwegs» si batte dal 1977 per viaggi equi ed ecologici che aumentino il benessere dei viaggiatori e della popolazione locale e non danneggino il nostro pianeta. «fairunterwegs» ha recentemente aperto i suoi uffici nella Stellwerk, nell’ex stazione ferroviaria di St. Johann a Basilea.
Commenti
Burri Walter 29/08/2024 16:20:14
Und jetzt? Will mir der SEV empfehlen oder vorschreiben, dass ich keine Kreuzfahrt mehr machen soll?
Hansjörg Höhener 19/09/2024 10:56:09
Nein - Er will dir nur die Auswirkungen der Kreuzfahrten auf Mensch und Umwelt sachlich aufzeigen. Du darfst über dein Freizeitverhalten selber entscheiden.