Conferenza delle sezioni Ticino
«La nostra forza sta anche nei numeri»
Ottima partecipazione anche quest’anno alla tradizionale Conferenza delle sezioni in Ticino, sia in termini numerici che di rappresentanza delle varie sezioni e aziende. Tenutasi lo scorso 4 marzo alla Casa del Popolo di Bellinzona, è stata l’occasione per la direzione sindacale di presentarsi nella sua nuova formazione e condividere con i rappresentanti delle sezioni le principali sfide sindacali e politiche che il SEV dovrà affrontare quest’anno.
In Ticino, la Conferenza delle sezioni 2024 si è tenuta proprio il giorno dopo il sì nazionale alla 13esima AVS, la prima importante vittoria elettorale per il movimento sindacale. È stato quindi doveroso aprire il pomeriggio con un riferimento al risultato scaturito dalle urne e un ringraziamento ai presenti per il sostegno durante la campagna. Il segretario sindacale Angelo Stroppini, dopo aver salutato i presenti, ha quindi presentato la nuova direzione sindacale, con Patrick Kummer e Valérie Boillat che hanno da poco assunto la carica di vicepresidenti al fianco del presidente Matthias Hartwich. Presenti in sala rappresentanti di ogni impresa concessionaria di trasporto (ICT) e di molti settori FFS, oltre a una delegazione di pensionati.
Il presidente del SEV Matthias Hartwich ha preso la parola per illustrare i temi principali sui quali il sindacato intende focalizzarsi quest’anno, non prima però di spendere due parole per esprimere la sua soddisfazione nell’avere finalmente di nuovo una direzione al completo, dopo un 2023 ricco di cambiamenti.
«Il nostro compito fondamentale – ha detto Hartwich – è quello di tutelare gli interessi dei nostri affiliati attraverso il nostro lavoro sindacale. Per farlo, dobbiamo sottoscrivere Contratti collettivi di lavoro di qualità, e per riuscire ad ottenere contratti di lavoro di qualità abbiamo bisogno di reclutare membri, perché solo se siamo in tanti possiamo veramente farci valere ed essere incisivi. Dovremo quindi continuare ad essere difensivi per contrastare gli attacchi dei datori di lavoro, ma anche più offensivi per migliorare le condizioni di lavoro». Hartwich è quindi ritornato sulla vittoria contro i tagli previsti nel traffico regionale viaggiatori, vittoria ottenuta grazie a un’efficace mobilitazione sindacale e politica. Ha poi spiegato l’opposizione del SEV al mandato negoziale con l’UE: «Il servizio pubblico e il traffico viaggiatori non sono in vendita, le merci devono restare sulla ferrovia e la politica di concorrenza portata avanti dall’UE ha già causato numerosi danni nei Paesi a noi vicini. I sindacati europei ci chiedono di resistere. Il Consigliere federale Albert Rösti ci ha chiesto di cosa abbiamo bisogno come SEV per essere d’accordo sull’apertura del traffico viaggiatori a lunga distanza, ma noi non vogliamo questa apertura, noi dobbiamo tutelare i nostri membri». Ha chiosato, ribadendo l’importanza di acquisire nuovi membri per ottenere delle vittorie.
Un altro tema che il SEV porterà avanti sarà quello della politica sociale, ad esempio affrontando la questione del continuo aumento dei premi delle Casse malati, che oggi rappresentano la maggiore voce di spesa per molte economie domestiche. «Dobbiamo far vedere alla politica e alle aziende che ci siamo e più siamo a farlo, più forte lo diciamo, più la possibilità di essere ascoltati è alta», ha concluso Hartwich, ricordando la manifestazione nazionale per i salari, prevista a Berna il prossimo 21 settembre.
Ha quindi preso la parola la vicepresidente Valérie Boillat, responsabile dei dossier delle ICT, che dopo aver presentato il suo percorso di storica, sindacalista a Unia e poi responsabile della formazione a Movendo, in un ottimo italiano ha illustrato quelle che sono le sue attese e i suoi obiettivi al SEV. «Sono felice di difendere gli interessi del personale dei trasporti pubblici – ha detto – a maggior ragione da non-patentata che deve quindi molto a questa categoria di lavoratori». Boillat ha poi presentato l’opuscolo pubblicato recentemente dal SEV sui risultati dell’ultima inchiesta sulla salute degli autisti di autobus. Dalle discussioni emerse in sala è subito apparso evidente di come la problematica della salute, soprattutto per quanto riguarda il lavoro a turni, sia qualcosa che accomuna tutti coloro che erano presenti (sia lavoratori delle ICT che di FFS).
In seguito ha preso la parola il vicepresidente Patrick Kummer, responsabile dei dossier FFS. Un tema importante per il SEV quest’anno è infatti il rinnovo dei CCL di FFS e di FFS Cargo, la prossima conferenza CCL avrà luogo tra poco, ad aprile: «L’obiettivo del SEV è quello di prolungare il CCL e migliorare le condizioni di lavoro», ha detto Kummer. I punti da migliorare riguardano la sicurezza, i salari e le indennità e l’aumento degli effettivi. Miglioramenti che si rendono necessari anche nell’ottica di una maggiore attrattività dei mestieri legati ai trasporti pubblici, un settore che oggi soffre di una cronica carenza di personale. «Dobbiamo trovare una soluzione a questo problema di carenza di personale alle FFS, che ha un effetto a cascata sui colleghi che si ritrovano poi a dover far fronte ad un carico supplementare di lavoro per compensare questa penuria di manodopera, a volte finendo poi in malattia per il sovraccarico e creando così ulteriori assenze da coprire», ha spiegato. Un problema che riguarda anche molte ICT.
Il segretario sindacale Angelo Stroppini ha quindi preso nuovamente la parola per illustrare la situazione delle ICT in Ticino: «La situazione contrattuale è soddisfacente – ha spiegato – abbiamo appena concluso le trattative per il rinnovo di due CCL nel luganese e stiamo negoziando il rinnovo del CCL delle Autolinee Bleniesi. C’è però il rischio che le cose cambino e dobbiamo tenere alta la guardia: diverse aziende avranno nuovamente la tendenza di riconoscere un eventuale rincaro analogamente a quello che farà il Cantone. Non da ultimo, a forte rischio risparmi anche le prestazioni di trasporto pubblico. A noi far sì che le conseguenze di tali risparmi non ricadano sulle spalle del personale. Inoltre, quando c’è un rinnovo contrattuale assistiamo sempre a degli attacchi al tempo di lavoro, perché è lì che i datori di lavoro hanno un margine di manovra per risparmiare», ha concluso.
Il pomeriggio si è quindi concluso con discussioni più informali di fronte ad un ricco aperitivo.
Veronica Galster