assemblea dei delegati PV
SEV-PV: «Apprezziamo la vostra esperienza»
La 105esima Assemblea dei delegati della sottofederazione PV si è tenuta il 9 maggio scorso, presenti circa 50 partecipanti. Alla Curlinghalle di Berna, il presidente del giorno Heinz Bolliger ha aperto i lavori, che prevedevano tra l’altro i cambiamenti legati alla nuova legge sulla protezione dei dati e il reclutamento.
Alle consuete trattande statutarie, il cassiere centrale Daniel Pasche ha presentato i conti per il 2022. A causa del negativo andamento dei mercati finanziari, il capitale proprio della PV ha subito un calo. Questo fatto ha dato luogo a una nutrita discussione sulle nostre attuali e future strategie d’investimento.
Il presidente della Commissione di verifica della gestione PV per il prossimo anno sarà Patrick Rouvinez, PV Vallese, che subentra per rotazione a Marc Derungs.
Roland Schwager, presidente centrale PV, ha illustrato alcune importanti modifiche del Regolamento di gestione PV. Nel rispetto delle disposizioni legali vigenti, ora le vedove o i vedovi di membri deceduti non acquisiscono più automaticamente l’affiliazione al SEV, ma devono attestare con la loro firma su un modulo la volontà o meno di far parte del nostro sindacato.
Lunghe discussioni nel plenum ha suscitato la legge sulla protezione dei dati che entrerà in vigore a settembre. Le nuove disposizioni, che limitano ulteriormente la diffusione di informazioni sulla persona, avranno notevoli ripercussioni per la PV. In futuro non sarà più possibile avere certi dati quali le modifiche di indirizzo o il decesso di membri dalla Cassa pensioni FFS. La trasmissione è resa poi particolarmente difficile in relazione con gli assicurati ultranovantenni, che non pagano più nessuna quota al SEV. La collega Andrea-Ursula Leuzinger consiglia di tenere un elenco completo di tutti i nostri membri, che permetta ai congiunti di informare le federazioni al decesso di un parente. Questa e altre idee e possibilità saranno prese in considerazione per decidere come procedere.
Restare nel SEV anche da pensionati
Dopo i ringraziamenti per la buona collaborazione, la responsabile del Servizio mutazioni SEV, Esther Lis, ha sollecitato le sezioni ad attivarsi il prima possibile, in caso di dimissioni di membri PV, informando la centrale quando le dimissioni sono definitive. Esther ha spiegato anche il progetto «Futuri pensionati (58+)»: se un membro intende lasciare il SEV poco prima di andare in pensione, la rispettiva sezione PV viene informata e incaricata di prendere contatto con l’interessato, per convincerlo dei vantaggi della permanenza nel SEV anche da pensionato. Questo perché vi sono numerosi buoni motivi per continuare a essere organizzati anche dopo la vita professionale attiva. Il SEV ad esempio ha lottato molto, di recente come nel passato, per tutelare le facilitazioni di viaggio del personale (FVP), incluse quelle dei pensionati. Vi è poi l’assistenza giuridica, per esempio in caso di controversie con la Cassa pensioni o le richieste a istituti quali l’AVS o l’AI, le prestazioni complementari e gli assegni per grandi invalidi. E anche a livello politico il SEV sostiene attivamente gli sforzi che mirano a rafforzare le assicurazioni sociali svizzere e si impegna per la 13esima mensilità AVS o la riforma della LPP.
Le discussioni sono poi continuate durante la breve pausa per il pranzo. Nel pomeriggio la nostra AD ha offerto al neoeletto presidente SEV l’opportunità di presentarsi ai delegati della PV. Matthias Hartwich ha esposto la sua visione del lavoro sindacale, sottolineando quanto siano importanti l’esperienza e la saggezza dei membri SEV più anziani: «Nutro grande rispetto per quanto avete fatto nel corso dei vostri anni attivi e vi prego di restare al nostro fianco con i vostri consigli e suggerimenti quando necessario».
Matthias ha anche ricordato i quattro valori fondamentali che gli stanno a cuore: la solidarietà, la trasparenza, il rispetto e la democrazia, e fra le altre cose ha pure accennato alla crescente pressione sulla cooperazione ferroviaria. Ha comunque rassicurato i presenti: «Noi – il SEV – non temiamo la discussione».
Chantal Fischer