Assemblea dei delegati USS: apertura sì, socialità a pezzi no
La 305ª assemblea dei delegati dell’Unione sindacale svizzera, svoltasi il 2 giugno, ha avuto come punti principali l’accordo quadro con l’UE e la crescente perdita del potere d’acquisto. Il SEV ha presentato le proprie rivendicazioni con alcuni interventi di peso.
«Noi non siamo isolazionisti, come i media amano presentarci. Siamo favorevoli a un’apertura con l’UE, che non deve però avvenire a spese delle persone. L’apertura deve essere accompagnata da misure sociali», ha spiegato Daniel Lampart, capo economista dell’USS, aprendo l’assemblea dei delegati e ribadendo in modo chiaro che i sindacati non intendono cedere nelle trattative sull’accordo quadro tra Svizzera e UE. Per questo accordo, le associazioni padronali sarebbero invece disposte a sacrificare anche la protezione dei salari: «Nei colloqui con Consiglio federale, datori di lavoro e amministrazione, l’USS si è sempre impegnata in favore di una soluzione dei problemi inerenti alla protezione dei salari, ma dopo mesi di incontri non è emerso nulla di vincolante e si profilano solo peggioramenti, con datori di lavoro e commissione UE che respingono qualsiasi concessione suscettibile di salvaguardare i salari.
Numerosi interventi hanno poi sottolineato la pericolosità di qualsiasi concessione da parte nostra nei confronti della commissione UE e delle organizzazioni padronali, riportando esempi di come aziende dell’UE trattano i loro dipendenti in Svizzera. Per esempio, sempre più spesso lavoratrici e lavoratori inviati in Svizzera non ricevono rimborsi spese adeguati al nostro paese. Ciò può portare a perdite salariali sino a mille franchi al mese, quando essi sono obbligati a pagare di tasca propria il pernottamento in Svizzera.
Pericoli per il servizio pubblico
Numerosi interventi, di cui due dai ranghi del SEV, hanno sottolineato la necessità di impedire tagli nel servizio pubblico. Peter Käppler, vicepresidente del comitato SEV, ha affermato: «L’Europa è importante per il trasporto pubblico. I nostri treni circolano anche all’estero, per cui le trattative con l’UE sono importanti. Ma il nostro trasporto pubblico non può funzionare se siamo obbligati a riprendere la politica neoliberale europea. Una crescente privatizzazione del trasporto pubblico porta solo al peggioramento dell’offerta. Basta guardare cosa capita in Germania». Questo aspetto è stato ripreso dal presidente del SEV Matthias Hartwich: «Il divieto generalizzato di sovvenzioni statali, a cui punta la commissione UE, porterebbe a un trasferimento di grandi proporzioni del traffico merci dalla ferrovia alla strada. Possiamo quindi scordarci di riuscire a raggiungere i nostri obiettivi climatici. Chi sostiene il contrario, mente in nome di un’erronea fede nell’onnipotenza dei mercati. La validità del trasporto pubblico dipende da un servizio pubblico forte e funzionante».
I delegati hanno quindi accolto all’unanimità una risoluzione che chiede al Consiglio federale di tutelare in modo coerente i diritti di lavoratrici e lavoratori nelle trattative con l’UE. Questa posizione viene sostenuta anche dai sindacati europei.
Potere d’acquisto
I delegati hanno poi accolto una seconda risoluzione sul potere d’acquisto. L’USS lancia un appello a scendere in strada il prossimo 16 settembre per una manifestazione in favore del mantenimento del potere d’acquisto e del miglioramento delle rendite. Affitti, premi di cassa malati, prezzi e tasse aumentano mentre spesso salari e rendite marciano sul posto. Il presidente dell’USS Pierre-Yves Maillard, nel suo discorso ai delegati, ha parlato diffusamente di questa perdita e il presidente centrale della VPT Gilbert D’Alessandro ha aggiunto: «Sono soprattutto i redditi bassi e medi che perdono costantemente, non vi sono quindi scuse per non partecipare alla manifestazione del 16 settembre. E proprio in queste circostanze, la Consigliera federale Keller-Sutter vuole tagliare del 7,8 percento il contributo della Confederazione al traffico regionale viaggiatori. Nel canton Vallese, per esempio, ciò significa una diminuzione dei fondi a disposizione dell’ordine di 4 – 6 milioni di franchi». A soffrire per le conseguenze di questa politica di risparmi saranno senz’altro ancora una volta lavoratrici e lavoratori delle imprese interessate. Oltre ai salari reali, anche le rendite stanno soffrendo. Per ristabilire il potere d’acquisto di pensionate e pensionati sarà quindi importante introdurre una tredicesima rendita AVS.
L’USS accoglie HelvetiCA
Infine, i delegati hanno deciso di accogliere nell’USS anche la federazione dei controllori del traffico aereo HelvetiCA (Swiss Controllers Association). I suoi circa 600 membri sono responsabili per la sicurezza e l’ordine del traffico nei cieli svizzeri e operano in prevalenza a Zurigo e Ginevra. L’USS conterà così 18 sindacati membri ed è la maggior organizzazione mantello dei sindacati. L’assemblea ha poi accolto anche una risoluzione della commissione giovani dell’USS per la protezione di apprendiste, apprendisti e praticanti dalle molestie e dalle violenze sessuali sul posto di lavoro e approvato i conti consuntivi 2022 e il preventivo 2023.
Michael Spahr