TiLo
Un nuovo CCL
Dopo lunghe e difficili trattative, il sindacato SEV, con VSLF e transfair, ha raggiunto un accordo con la Direzione di TiLo sul rinnovo del Contratto Collettivo di Lavoro. Si tratta di un importante passo verso un miglioramento progressivo delle condizioni di lavoro in questa azienda.
Nel corso del 2021, si era deciso per un rinnovo del CCL di TiLo, fondamentalmente fermo da una decina di anni. Così, attraverso assemblee che si sono svolte sia in presenza che online, il SEV ha raccolto il mandato dai propri membri e iniziato le trattative a dicembre dello stesso anno. Come spiega il segretario sindacale Thomas Giedemann: «Il contesto era tutt’altro che facile: oltre ad analisi assai divergenti tra direzione e sindacato per quanto riguarda la situazione del personale, andavano considerati gli strascichi finanziari dovuti alla pandemia di Covid, ai quali si è poi aggiunta la guerra in Ucraina con le conseguenti ripercussioni, in particolare sull’inflazione».
Cosa cambierà
Il nuovo CCL vuol essere un importante primo passo verso un miglioramento progressivo delle condizioni di lavoro per i macchinisti TiLo, un passo che si spera possa anche essere una prima risposta ad un fenomeno in corso da alcuni anni: la carenza cronica di macchinisti in questa azienda, che si ripercuote poi inevitabilmente sul personale che rimane. Il segretario sindacale spiega che durante le trattative, si è voluto lavorare in particolare sulle condizioni di lavoro dei macchinisti, che sono dettate dai turni, i quali sono regolamentati da uno specifico capitolo del CCL, le BAR. «Per affinità di lavoro tra macchinisti TiLo e FFS viaggiatori, abbiamo cercato di avvicinare il più possibile e il più sensatamente queste regole. Le condizioni in FFS sono d’altronde il riferimento per tutte le imprese di trasporto pubblico», spiega Giedemann. Le BAR sono ora migliorate e simili a quelle di FFS Viaggiatori, in alcuni punti addirittura migliori: ad esempio abbiamo negoziato una rimodulazione del supplemento di tempo per il lavoro notturno, che col nuovo CCL è del 30% da mezzanotte alle sei di mattina.
«Abbiamo cercato inoltre una rivalutazione economica per i macchinisti, sia a livello di stipendio, che di indennità interoperabile, per coloro i quali sono in possesso della licenza italiana oltre che svizzera», prosegue Giedemann, che aggiunge quanto sia stato importante riuscire ad ottenere un’adeguata compensazione del rincaro, ma anche aggiornare i congedi straordinari e renderli più moderni, come ad esempio quelli di paternità e adozione, che nel nuovo CCL sono di 15 giorni.
Non sono state trattative facili, ma alla fine il sindacato SEV, grazie alla tenacia portata avanti in questi lunghi mesi di negoziati, è riuscito a raggiungere un risultato che soddisfa la delegazione di trattativa e, risultati della votazione digitale alla mano, anche i diretti interessati, cioè le affiliate e gli affiliati al SEV.
«Ci tengo inoltre a ringraziare il presidente della sezione LPV Ticino, Marco Magistro Contenta, per il suo prezioso e costante contributo costruttivo durante tutto questo lungo periodo di trattative», conclude Thomas Giedemann.
Veronica Galster