inflazione e potere d’acquisto
Preavvisodi scioperoinoltrato ai tpg
Clima sociale teso presso i tpg a Ginevra. Il SEV ha presentato un avviso di sciopero per il 28 giugno. In discussione: il rifiuto della direzione di accettare un’indicizzazione dei salari pari all’ 1,2% del costo della vita, come previsto dalla legge.
I Trasporti pubblici ginevrini (tpg) potrebbero scioperare martedì 28 giugno. Il SEV-tpg ha annunciato in una conferenza stampa del 15 giugno (foto) di aver depositato un avviso per questa data. Il motivo? Il rifiuto della direzione di accettare un’indicizzazione dell’1,2% dei salari dei dipendenti per il 2022. L’articolo 23 del regolamento del personale del tpg stabilisce che gli stipendi sono automaticamente indicizzati al costo della vita, calcolato dal novembre dell’anno precedente al novembre dell’anno in corso. Ciò corrisponde a un +1,2 % da novembre 2020 a novembre 2021.
Per la direzione, questo rifiuto dell’indicizzazione sarebbe legato alla delicata situazione finanziaria. Il deficit ammonta a 6,9 milioni, una cifra comunque «in linea con il budget previsto» secondo quanto riferito dall’azienda. «Questo deficit è stato programmato da quando le autorità hanno chiesto alle aziende di trasporto pubblico di mantenere le loro offerte nonostante il calo dei passeggeri. Se non hanno compensato totalmente gli effetti di questa decisione, possiamo ammettere che non sono i lavoratori e le lavoratrici a doverne pagare le conseguenze», spiega Aurélie Lelong, segretaria sindacale SEV e responsabile del dossier. Per Florian Martenot, vicepresidente della sezione SEV-tpg, il deficit non può essere un argomento valido. Ha ricordato che nel 2018 e nel 2019 gli stipendi sono stati indicizzati nonostante i bilanci in deficit.
Doppia punizione
«Invece di essere ringraziati e mostrare riconoscenza per gli sforzi compiuti durante la pandemia per assicurare un servizio essenziale, i/le dipendenti del tpg percepiscono questa mancata volontà di indicizzazione come una sanzione. Si tratta di una doppia punizione inaccettabile», sostiene Vincent Leggiero, presidente della sezione SEV-tpg. Durante le riunioni del 16 dicembre 2021 e del 30 marzo 2022, la direzione aveva chiarito di non voler indicizzare i salari. Nella seconda riunione, tuttavia, ha avanzato una proposta alternativa: il pagamento di un bonus eccezionale di 500 franchi netti.
La base ha preso una decisione chiara
«Abbiamo presentato questa soluzione alternativa ai nostri soci offrendo loro tre scelte» spiega Aurélie Lelong. «O accettate il premio e lasciate perdere, o rifiutate il premio e ottenete l’indicizzazione, o accettate il premio e ottenete l’indicizzazione». Oltre il 90 % dei lavoratori e delle lavoratrici ha scelto quest’ultima opzione. Per vincere la causa, i membri del sindacato hanno anche dato il mandato ai sindacai di avviare misure di lotta. Ecco dunque spiegato il preavviso di sciopero. Per i lavoratori e le lavoratrici è soprattutto una questione di mantenimento del potere d’acquisto a lungo termine, si spiega anche così il rifiuto del bonus unico, che per definizione non è soggetto a contributi sociali a lungo termine.
Per il SEV, la richiesta del personale è tanto più legittima se si considera il numero crescente di inviti rivolti ai datori di lavoro di concedere l’aumento di stipendio. Il consigliere federale Guy Parmelin è recentemente intervenuto per sollecitare i datori di lavoro e i sindacati a negoziare un aumento salariale. È inoltre inconcepibile che le autorità pubbliche puntino sui tpg come attore principale della mobilità del futuro e come una delle soluzioni alla sfida climatica, mentre allo stesso tempo l’azienda taglia i salari dei propri dipendenti, riducendone il potere d’acquisto. La carenza di personale depone piuttosto a favore di una maggiore attrattiva della professione.
Inoltre, il Cartello intersindacale della funzione pubblica, ha avanzato richieste simili al Consiglio di Stato. Sostiene inoltre le misure adottate dai sindacati dei trasporti.
Quindi, sciopero o non sciopero, il 28 giugno? Il dado non è stato tratto, poiché il 21 giugno si è tenuta una nuova sessione di discussione, quando il giornale era già pronto per andare in stampa. A seconda dei progressi compiuti, il preavviso sarà mantenuto o ritirato. È possibile che la direzione abbia ascoltato il messaggio del personale? Il duplice rifiuto della dirigenza di negoziare non lascia ben sperare. Occorre però tenere presente che il 60 – 70 % dei / delle dipendenti tpg, vale a dire 1300 persone su 2100, sono iscritte al sindacato.
Yves Sancey