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I macchinisti ticinesi a Berna presentano le loro rivendicazioni

Segnali di dialogo

Garantire la formazione e l’aggiornamento professionale su tutti i treni, garantire le prestazioni da Bellinzona a Basilea (come attualmente possibile per i colleghi svizzero-tedeschi), concrete opportunità di lavoro prima e dopo l’entrata in funzione di Alptransit. Sono queste alcune delle rivendicazioni dei macchinisti ticinesi che lunedì a Berna hanno consegnato una petizione a Jeannine Pilloud, direttrice del traffico Viaggiatori FFS.

La delegazione del SEV e delle FFS.

Dove sono finite le promesse fatte nel mese di novembre del 2009 dalla dirigenza P-OP sul futuro dei depositi di Bellinzona e Chiasso? A un anno di distanza le parole sono rimaste lettera morta e i macchinisti ticinesi hanno deciso di reagire consegnando lunedì 9 maggio a Berna una petizione (vedi box) con una serie di rivendicazioni. La delegazione del SEV – composta da Angelo Stroppini (segretario sindacale), Manuel Avallone (vicepresidente), Rinaldo Zobele (presidente centrale LPV) e i macchinisti Thomas Giedemann, Giovanni Randelli, Lorenzo Ombelli e Massimo Marta – ha riconosciuto che l’incontro ha permesso di compiere un passo avanti.
«In un contesto di grandi cambiamenti che comportano inevitabilmente un impatto sul mondo del lavoro – ha fatto presente Angelo Stroppini – il
Sindacato del personale dei trasporti (SEV) intende garantire la massima vigilanza. Del resto il SEV si conferma come il sindacato di riferimento che segue attentamente gli sviluppi della politica dei trasporti e si adopera affinché l’apertura di Alptransit offra concrete opportunità occupazionali. Perché apertura di Alptransit non significa automaticamente lavoro per tutti».
Da tempo, infatti, il SEV si sta muovendo affinché i cambiamenti in corso si trasformino in opportunità di lavoro concrete e non in miraggi. Il pericolo che con Alptransit il Ticino si trasformi in un corridoio di transito non è poi così remoto. Per quanto concerne la ferrovia nel suo insieme, il Ticino continua ad avere moltissimo da offrire in termini di conoscenze, competenze e professionalità.

Petizione per un futuro occupazionale

- In vista dell’apertura della galleria di base del Gottardo, macchinisti e sindacato non vogliono che Alptransit trasformi il Ticino in un corridoio di transito.
- In un contesto di liberalizzazioni del traffico ferroviario, Alptransit rappresenta per le FFS un’occasione per posizionarsi strategicamente sulla rete svizzera ed europea. Con le loro conoscenze, capacità e professionalità, i macchinisti sono pronti alla sfida e chiedono alle FFS di tenerne conto.
- In un’ottica di sviluppo delle regioni periferiche e di mantenimento dei posti di lavoro, si chiede di rivalutare la vecchia linea del Gottardo in stretta sinergia con le autorità politiche del Cantone Ticino.

I macchinisti rivendicano:

. Il rispetto delle promesse, tra cui il mantenimento del volume di lavoro.
. L’introduzione di prestazioni da Bellinzona per Basilea.
. La garanzia dell’istruzione e della formazione sui treni ETR 610 e ICN. 
. Concrete garanzie per i posti di lavoro dei macchinisti P sino all’apertura di Alptransit e concrete prospettive occupazionali dopo la sua entrata in funzione.

Un primo passo importante
Jeannine Pilloud, accompagnata da Manfred Haller, responsabile FFS per i macchinisti della Divisione Viaggiatori, ha preso atto delle rivendicazioni illustrate nella petizione e ha dato una prima risposta. «Vogliamo rimanere i migliori – ha detto Pilloud – e lo possiamo fare con il nostro personale». Le FFS sono infatti interessate ad un loro sviluppo oltre confine e stanno concretamente analizzando la possibilità di espandersi anche verso l’Italia con proprio personale e materiale rotabile» e con possibili conseguenze positive sui posti di lavoro nei depositi ticinesi. Sino al 2017 le FFS hanno assicurato che non vi saranno riduzioni di personale nel comparto dei macchinisti in Ticino. Per il periodo successivo all’entrata in funzione di Alptransit, le FFS hanno comunicato che allo
inizio del 2012 creeranno un gruppo di lavoro per analizzare le prospettive. Il SEV ha chiesto ed ottenuto di parteciparvi con propri rappresentanti in provenienza dal Ticino. Un primo passo importante. frg