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Esternazioni inaccettabili del gran capo delle FFS

Meyer irrita il personale

Imputare i ritardi a singoli collaboratori o singoli servizi: questa idea azzardata dal capo delle FFS Andreas Meyer ha irritato e deluso il suo personale


«Riduzioni di salario in caso di ritardi » era il titolo della Sonntagszeitung del 12 luglio. Raramente un articolo della stampa domenicale aveva suscitato presso il SEV tante reazioni. Per giorni, abbiamo infatti ricevuto numerosissimi mail, tutti dello stesso tenore.
A dirla tutta, la stessa domenica le FFS avevano tentato, con un comunicato stampa di “precisazione”, di limitare i danni dell’affermazione del loro capo, il quale si è poi sentito in dovere di precisare ulteriormente la sua idea con una comunicazione ai quadri aziendali. Ma il danno era ormai fatto.

Il presidente del SEV Giorgio Tuti ha ripetutamente ribadito quanto aveva già dichiarato alla stessa Sonntagszeitung: “un sistema così complesso come quello ferroviario non permette di addebitare a singole persone la responsabilità di un ritardo”.

Il personale respinge anche la spiegazione a posteriori di Meyer, secondo la quale lui non si riferiva a singole persone, ma ai vari servizi.

Molto spesso, i ritardi sono infatti dovuti a motivi tecnici e altrettanto spesso questi sono una conseguenza della mancanza di tempo per svolgere i compiti di manutenzione, mentre l’azienda insiste a voler comprimere i costi per la manutenzione preventiva. Per questo, il SEV ha chiesto in un suo Info “Se verrebbero ridotti anche gli stipendi della direzione FFS”. 

Le affermazioni di Meyer sono piuttosto un segnale in vista delle prossime trattative per il rinnovo del CCL, al quale Tuti ha però risposto: „Il SEV sarà pronto e presenterà il proprio catalogo di rivendicazioni“.

 Peter Moor / GI