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Crisi del coronavirus

Non aiutare il traffico a lunga percorrenza e il traffico turistico?

Dopo due mesi e mezzo di divieto del traffico turistico, la Confederazione ne è responsabile anche finanziariamente

È inaccettabile che il Governo non intenda compensare le perdite causate al traffico a lunga percorrenza dal lockdown (cfr. riquadro in basso), perché è stato proprio lui a volere il mantenimento di un’ offerta minima anche in questo settore. Va poi considerato che FFS, BLS e SOB, in quanto di proprietà pubblica, non riceveranno alcuna indennità per lavoro ridotto. La possibilità per le FFS di far capo per un anno a ulteriori crediti alle condizioni usuali di mercato è insufficiente, tanto più che ulteriori prestiti andranno ad incrementare le pressioni al risparmio, anche sul personale. Un personale che ha già subito continue riorganizzazioni e tagli di posti di lavoro e che, ciò nonostante, durante la pandemia ha fornito di nuovo prestazioni eccezionali.

Per il SEV è quindi chiaro che il lockdown non può portare a tagli di impieghi, né a peggioramenti delle condizioni di impiego. Per gli impianti di risalita e le società di navigazione vale lo stesso: la Confederazione deve venire in aiuto anche a loro, considerato come per due mesi e mezzo ogni traffico turistico sia stato vietato. Il SEV chiede inoltre che la disposizione sull’uso delle riserve delle imprese di trasporto sia limitata a quelle vincolate, secondo l’articolo 36 della legge sul trasporto viaggiatori.

Giorgio Tuti, presidente SEV

800 milioni di aiuti al trasporto pubblico

Il Consiglio federale intende contribuire con 800 milioni all’assorbimento delle perdite delle aziende di trasporto pubblico e del traffico merci su rotaia. Il progetto è in consultazione fino al 22 luglio. Pure cantoni, comuni e aziende chiamate alla cassa.

«I trasporti pubblici (TP) e il traffico merci per ferrovia hanno fortemente risentito delle misure adottate per contrastare il coronavirus», indica il Consiglio federale. «A seguito della raccomandazione di rimanere a casa, la domanda nei TP è diminuita anche dell’80 per cento e si sta normalizzando solo lentamente. Poiché molte aziende hanno dovuto chiudere, anche il trasporto di merci su rotaia ha registrato una forte contrazione. Tutto questo ha causato una notevole riduzione dei ricavi, che le imprese attive nei TP e nel settore dell’infrastruttura ferroviaria, non autorizzate a prevedere utili, possono compensare solo in parte sciogliendo le riserve o riducendo le spese durante la pandemia. Per evitare un’interruzione delle catene di trasporto e consentire alle imprese di continuare a esercitare la loro importante funzione, sono necessarie misure di sostegno finanziario». In adempimento di una mozione della Commissione dei trasporti del Consiglio nazionale (20.3151), accolta dal Parlamento, il Consiglio federale ha elaborato e messo in consultazione un apposito progetto che contempla le seguenti misure:

  • Traffico regionale viaggiatori: copertura del disavanzo risultante dal conto annuale 2020. Il contributo sarà finanziato dalla Confederazione e dai Cantoni in base alla consueta chiave di ripartizione. Le imprese devono partecipare ai costi nell’ambito delle proprie capacità finanziarie, ad esempio sciogliendo tutte le riserve.
  • Traffico locale: importo forfettario una tantum della Confederazione a favore dei disavanzi registrati dalle IT nel 2020 nel traffico locale in modo da sgravare Cantoni e Comuni. Questa misura è stata integrata nel progetto in consultazione in quanto richiesta dal Parlamento (mozioni trasmesse); tuttavia il Governo è scettico.
  • Trasporto di merci per ferrovia: sospensione della riduzione progressiva delle indennità a favore del traffico combinato transalpino negli anni 2020 e 2021. Procedura semplificata per la copertura dei deficit delle imprese attive nel traffico merci ferroviario e di altre imprese importanti per il trasferimento del traffico mediante versamento di un contributo una tantum.
  • Infrastruttura ferroviaria: rinuncia alla restituzione dell’anticipo del Fondo per l’infrastruttura ferroviaria negli anni 2020 e 2021. Ciò consente di assicurare i mezzi necessari al mantenimento della qualità e all’ampliamento della rete ferroviaria. I minori ricavi dei gestori dell’ infrastruttura saranno compensati tramite aggiunte alle convenzioni sulle prestazioni in essere.

Il Consiglio federale ha inoltre deciso di rivedere l’accordo per i crediti alle FFS. Sinora, il limite massimo previsto per il mutuo era di 200 milioni, che è stato portato a 750 milioni per i crediti con una durata massima di un anno.

Markus Fischer (con comunicati)
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Commenti

  • Buri André

    Buri André 09/07/2020 16:45:32

    Cela ne m'étonne guerre on rabote déjà énormément sur les subventions cantonale particulièrement dans le canton de Neuchâtel et si les autres si mettent notre avenir sera sérieusement pénible à vivre. On veut toujours plus en donnant moins. Merci aux SEV et aux membres syndiqués de ne pas baisser les bras.