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Le FFS devono pagare indennità arretrate a 15 000 dipendenti

I sindacati delle ferrovie ottengono il pagamento degli arretrati

Le FFS dovranno riconoscere le indennità arretrate per servizio festivo e notturno: le organizzazioni del personale hanno ottenuto che circa 15'000 dipendenti delle FFS sottoposti ad orari irregolari riceveranno un conguaglio per gli anni 2002 – 2006, secondo la cosiddetta «sentenza Orange» che ha stabilito che le indennità debbano essere pagate anche durante le vacanze. 

Collaboratrici e collaboratori delle FFS che negli anni dal 2002 al 2006 hanno svolto durante almeno nove mesi servizi che davano diritto a indennità per servizio notturno e festivo riceveranno un conguaglio che, a seconda dell’ammontare di queste indennità, potrà variare dai 200 ai 3000 franchi. Esso corrisponderà al 10% delle indennità versate per gli anni 2002 – 2004 e al 12% per gli anni 2005 e 2006. Collaboratrici e collaboratori riceveranno un conteggio dettagliato. Se gli organi sindacali e aziendali competenti approveranno l’accordo, il pagamento potrà avvenire in ottobre. I sindacati sono giunti ad un accordo con le FFS dopo che diversi membri avevano fatto causa all’azienda, obbligandola ad intraprendere trattative.

«L’accettazione di trattative da parte delle FFS ha permesso di trovare una soluzione equa per tutti i nostri membri“ ha spiegato la vicepresidente SEV Barbara Spalinger. I sindacati SEV, trans fair , VSLF e AQTP avevano chiesto alle FFS di poter intraprendere trattative subito dopo la pubblicazione della sentenza del tribunale federale nei confronti della ditta di telecomunicazioni Orange. Il CCL 2007 prevede poi che i nuovi tassi di indennità comprendono anche la quota per le vacanze. Se gli organi sindacali e aziendali competenti approveranno l’accordo, il pagamento potrà avvenire in ottobre.

Così, tutte le ex-regie federali hanno trovato degli accordi per il pagamento delle indennità arretrate. Per i sindacati delle ferrovie, questo accordo avrà conseguenze anche sulle altre aziende di trasporto: «Penso proprio che anche le altre imprese di trasporto concessionarie saranno disponibili alla trattativa, rendendo quindi superfluo l’inoltro di nuove cause» ha ribadito Barbara Spalinger.