Colpi di diritto

La lunga ricerca del nuovo posto di lavoro

La protezione dal licenziamento prevista dal CCL FFS evita il peggio, ma la perdita del posto di lavoro può comportare comunque sacrifici.

È la storia di un collega di oltre 50 anni, di origine italiana, immigrato in Svizzera 30 anni fa per lavorare nell’edilizia e che alcuni anni dopo ha assunto la funzione di artigiano presso le FFS.

Posto di lavoro soppresso

Nonostante la formazione scolastica modesta, la mancanza di un tirocinio o di altre formazioni, lavora per oltre 20 anni a piena soddisfazione di tutti, sin quando il suo settore viene passato ad un’altra divisione.

I responsabili assicurano in un primo tempo di voler trovare un nuovo impiego per tutti, ma alla fine del processo tre colleghi, tra i quali il nostro protagonista si ritrovano trasferiti al servizio NOA (oggi AMC). Qui tutti si adoperano per trovare una soluzione, rilevando capacità e lacune del nostro collega in vista di un reimpiego. L’ostacolo principale viene dalla lingua: pur vivendo da anni sulla frontiera linguistica tra tedesco e francese, il nostro collega parla ancora solo italiano. L’iscrizione a un corso di tedesco dà scarsi risultati, a causa delle comprensibili difficoltà nel ritornare sui banchi di scuola ad un’età avanzata. La situazione genera frustrazione, che a sua volta peggiora sensibilmente i dolori di schiena latenti da tempo. Fortunatamente il medico individua subito l’unica terapia valida: un nuovo impiego per il nostro collega che, non appena può iniziare un’attività in un’officina di reintegrazione e usare le sue capacità, dà chiari segni di miglioramento.

Sacrifici necessari

Nel frattempo il collega ha chiesto l’aiuto del SEV, che lo assiste nelle sue ricerche di un nuovo impiego. Il margine di manovra è esiguo: lo stipendio è già modesto e non può essere ridotto, per cui si possono fare concessioni sul tragitto casa-lavoro o sul genere di attività.

Il collega è quindi in larga misura dipendente dalle FFS, che non approfittano però di questa situazione e, correttamente, riconoscono le proprie responsabilità derivanti dall’aver impiegato per due decenni il nostro collega senza aver fatto uno sforzo per migliorarne le qualifiche. Viste le difficoltà col tedesco, le ricerche vengono allargate alla Romandia, dove viene individuata la possibilità di un inserimento in una squadra di pulizie. Al nostro collega, però, questo posto richiede un tragitto di quasi due ore in ogni direzione. Ciò non lo spaventa e qualche mese più tardi i suoi sforzi vengono premiati dall’assegnazione di un posto nel frattempo liberatosi nel team. Dopo oltre tre anni dal trasferimento a NOA e diversi mesi di prova, il nostro collega ritorna così al beneficio di un contratto di lavoro individuale.

Un’altra storia

Per recarsi al lavoro ad orari irregolari, il collega deve raggiungere una stazione principale con la sua auto. Secondo il regolamento delle FFS, ha diritto ad un parcheggio gratuito, ma l’accordo tra divisione viaggiatori e Immobili si rivela difficoltoso.

Prima di giungere al lieto fine, bisogna aggiungere un altro capitolo, che meriterebbe quasi di diventare una storia a sé.

Assistenza giuridica SEV