| Attualità / giornale SEV

CARTa Bianca

Territorio e ambiente: fermarsi prima che sia troppo tardi

Rosa Luxemburg avrebbe voluto che sulla sua pietra tombale vi fosse inciso anche il canto degli uccellini (Lettera dal carcere), ossia «il primo leggero fremito di primavera» che nel 1919 lei non vide arrivare. Un’immagine a me molto cara – a chi il canto degli uccelli all’alba non riempie il cuore? - che mi permette di fare il collegamento con la protezione del paesaggio e dell’ambiente. Gli uccelli, infatti, rivestono un ruolo importante di indicatori ecologici della qualità di un comprensorio, poiché numerose specie reagiscono in modo più o meno marcato alle trasformazioni territoriali, foriere di conseguenze negative per le popolazioni. Di fatto le specie diminuiscono e la biodiversità s’impoverisce. Nel mondo, afferma BirdLife International, quasi una specie di uccello su otto è minacciata. In Svizzera, secondo la sezione nazionale, la situazione è ancora più grave: il 39% delle specie è nella lista rossa e uccelli un tempo comuni, sono in forte diminuzione. Tutto ciò è legato allo sfruttamento del suolo e del territorio.

Mantenere un equilibrio con la natura è un nostro dovere e una nostra responsabilità, che diventano sempre più pressanti. Poiché è l’essere umano a dipendere dalla natura e non il contrario. Lo ha ricordato con un discorso incisivo ed emozionante la sedicenne Greta Thunberg, giovane attivista svedese per l’ambiente che ha recentemente bacchettato i leader del Pianeta dal palco della COP24 chiamati ad agire contro il surriscaldamento climatico, non solo con un elenco di buoni propositi.

L’attuale modello di crescita economica è semplicemente insostenibile e le risorse del Pianeta si stanno esaurendo: è una realtà incontrovertibile. Se tutti gli abitanti della Terra consumassero come la Svizzera, servirebbero le risorse di tre pianeti. Il nostro Paese - secondo l’edizione 2018 del Living Planet Report - non può ergersi a modello in termini di conservazione della natura e della biodiversità, anzi: rientra addirittura fra i Paesi che contribuiscono maggiormente al loro declino.

Solo con uno sviluppo sostenibile attento all’ambiente e al territorio può esserci una buona qualità della vita per le persone. Ambiente e territorio sono doni preziosi. Basta passeggiare con sguardo attento per rendersi conto delle costanti ferite sul territorio, specialmente nei nostri fondovalle. L’Iniziativa contro la dispersione degli insediamenti, in votazione il prossimo 10 febbraio, rappresenta un valido contributo per tutelare un paesaggio sotto pressione e va dunque sostenuta con convinzione.

La dispersione degli insediamenti comporta infatti numerosi problemi. Ad esempio, scompaiono sempre più terreni agricoli, di fondamentale importanza per l’agricoltura. La dispersione degli insediamenti comporta anche un costante aumento del traffico e ulteriori costruzioni di strade, che a loro volta comportano un consumo eccessivo del suolo con conseguenze negative per l’ambiente e la nostra qualità di vita. Inoltre, la dispersione degli insediamenti mette in pericolo la biodiversità. Una volta edificato, un terreno è distrutto per sempre, ecco perché è necessario elevare il livello di protezione.

L’obiettivo dell’iniziativa lanciata dai Giovani Verdi - e sostenuta dalla sinistra e da diverse associazioni di protezione della natura – è di congelare la superficie complessiva delle zone edificabili in Svizzera e ammettere nuove zone edificabili soltanto a condizione che altrove una superficie di dimensioni almeno equivalenti sia tolta dalla zona edificabile. Eccezioni potrebbero essere fatte per l’agricoltura o per l’infrastruttura pubblica.

Secondo l’iniziativa gli insediamenti attuali vanno resi più densi e si può pensare di costruire sulle aree industriali abbandonate delle città. Questi nuovi quartieri «sostenibili» devono essere misti e offrire, vicino alla propria casa luoghi di lavoro e una vita sociale.

Ad inizio dello scorso mese di dicembre il Consiglio federale ha pubblicato il rapporto «Ambiente Svizzera 2018». Secondo il rapporto, le maggiori sfide sono rappresentate dal crescente utilizzo del suolo, l’iperfertilizzazione degli ecosistemi, i cambiamenti climatici, l’aumento delle quantità di rifiuti e la perdita della biodiversità. Questi fattori non si ripercuotono solo sulla salute, ma causano anche elevati costi. Una ragione in più per votare sì all’Iniziativa contro la dispersione degli insediamenti.