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Comitato SEV del 17 agosto

Il SEV preme sull’acceleratore

Il SEV si spinge sulla difesa del trasporto ferroviario. Definirà una strategia che propone come organizzare e finanziare il traffico merci via ferrovia. Così ha deciso il comitato SEV.

Il SEV farà quindi appello ad esperti del settore. «Da anni denunciamo l’attuale politica che non promuove sufficientemente la ferrovia e in particolare critichiamo Cargo per il suo disimpegno attraverso la chiusura di punti di carico», ha dichiarato la coordinatrice della politica dei trasporti SEV Daniela Lehmann. «È legittimo chiedersi se spetta al sindacato la definizione di tale strategia», ha detto il presidente Giorgio Tuti. Che ha aggiunto: «Crediamo comunque che sia anche una nostra responsabilità quella di essere una forza propositiva. Da un lato perché difendiamo il trasporto merci su rotaia e, d’altro lato, perché sono in gioco tanti posti di lavoro». Il Comitato ha approvato all’unanimità il lancio di questo progetto e ha accolto con favore la natura proattiva dell’ iniziativa.

Sempre in tema di politica dei trasporti, Giorgio Tuti ha informato il Comitato sulla sua audizione in seno alla Commissione trasporti del Consiglio degli Stati, lo scorso 16 agosto. «Abbiamo espresso il nostro punto di vista sul traffico viaggiatori internazionale su ferrovia che l’UFT vuole ammorbidire. Oggi queste linee sono gestite in collaborazione tra le FFS e le compagnie di trasporto dei paesi limitrofi. L’UFT vuole consentire la gestione dell’esercizio delle linee internazionali senza cooperazione. Ciò significa aprire la porta al dumping sociale e salariale. Occorre soprattutto inserire questa apertura nel contesto della liberalizzazione voluta dall’UFT dal 2014». Il SEV ha ribadito alla Commissione che spetta al Parlamento determinare il grado di apertura del mercato e non ad un ufficio federale. Un parere giuridico dell’Università di Friburgo lo ha appena ricordato!

Il Comitato ha poi approvato quattro proposte che saranno presentate al Congresso USS del 30 novembre - 1° dicembre. Si tratta in particolare di chiedere all’USS di assicurarsi giuridicamente che il principio di «parità di salario per un lavoro di pari valore» si applichi anche ai luoghi di lavoro mobili. Altre due proposte riguardano l’impatto della digitalizzazione. Il primo riguarda l’elaborazione di un documento che esige la garanzia di misure di formazione continua. Il secondo auspica che anche i dipendenti possano beneficiare concretamente dei vantaggi legati alla digitalizzazione. Infine le Donne SEV chiedono all’USS di lottare per l’abolizione dei bonus e di iniettare il denaro risparmiato nella parità salariale.

Il comitato ha inoltre approvato la vendita dell’intero pacchetto azionario della Banca Cler alla Banca cantonale di Basilea, che ha presentato un’ offerta pubblica di acquisto: possiede già il 77,52% delle azioni della ex banca Coop. Per il SEV si tratta di un’operazione finanziariamente interessante.

Per le votazioni del 23 settembre, il SEV sostiene le posizioni dell’USS vale a dire: sì al decreto federale concernente le vie ciclabili, i sentieri e i percorsi pedonali (controprogetto diretto all’iniziativa popolare «Per la promozione delle vie ciclabili e dei sentieri e percorsi pedonali [Iniziativa per la bici]»). Libertà di voto per: l’iniziativa popolare «Per derrate alimentari sane, prodotte nel rispetto dell’ambiente e in modo equo (Iniziativa per alimenti equi)»; l’iniziativa popolare «Per la sovranità alimentare. L’agricoltura riguarda noi tutti».

vbo/frg