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Editoriale del Giornale SEV no 8/2021

Subappalto: ovvero il disastro

Auto postale a Yverdon. Foto: pagina FB di AutoPostale.

Il dossier delle gare d’appalto per gli autobus nel Giura si è conclusa in modo parzialmente felice. Lo spettro del subappalto delle linee che abbiamo denunciato, non dovrebbe concretizzarsi, poiché Auto Postale ha annunciato di voler gestire direttamente le linee, permettendo così ai dipendenti che lavoreranno per l’azienda di beneficiare di un CCL di buona qualità. Questo risultato non era scontato, dato che l’ipotesi di concedere le sue linee a un’azienda senza CCL è stata esclusa solo di recente.

Nonostante questo miglioramento, bisogna ricordare che la gara d’appalto per l’insieme delle linee promossa dal canton Giura è stata una prima in Svizzera; una mossa che significherà un risparmio di 4 milioni di franchi all’anno per la collettività, anche se non si riesce a capire bene come. Inoltre, diversi dipendenti della Chemins de fer du Jura – che ha perso la gestione delle sue linee di autobus – devono cambiare datore di lavoro semplicemente a causa di una precisa scelta politica.

L’esercizio giurassiano ha messo in evidenza l’assurdità di un sistema che pensa di potersi migliorare attraverso la concorrenza, ma che alla fine non ha altro scopo che abbassare i costi. Altri cantoni sembrano voler seguire l’esempio del Giura, facendo temere ulteriori incertezze per il personale interessato.

Il drastico calo delle entrate fiscali dovuto alla pandemia potrebbe anche essere usato come pretesto per un facile ricorso alle gare d’appalto, con la possibilità per il vincitore di risparmiare denaro subappaltando il lavoro a imprese più economiche, spesso non firmatarie di contratti collettivi di lavoro. Attualmente, solo il canton Vaud ha annunciato che metterà fine al subappalto sulle linee di autobus regionali.

I cantoni hanno la possibilità di fissare un quadro per le loro offerte. Idealmente, dovrebbe essere possibile ridurre il margine di manovra dei cantoni, che talvolta dimenticano la loro responsabilità sociale. Quale azienda ha davvero interesse a rendere più precarie le condizioni di lavoro dei suoi dipendenti contribuenti? 

Questa lotta – tanto sindacale quanto politica – rimane al centro delle nostre priorità, tanto più in un momento in cui la pandemia sta indebolendo le finanze delle collettività pubbliche.

Christian Fankhauser, vicepresidente del SEV

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