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Centrali d’esercizio FFS

Un programma informatico che stressa il personale

Con DispoOp, le centrali d'esercizio hanno ricevuto un sistema che non è ancora completamente sviluppato. © Keystone / Alexandra Wey

In futuro «DispoOp» dovrebbe facilitare il compito dei collaboratori delle centrali d’esercizio sollevandoli dal lavoro manuale. Tuttavia oggi il programma non è ancora sufficientemente sviluppato, al punto che testarlo e migliorarlo comporterà un notevole onere aggiuntivo per i collaboratori. Per questo la sottofederazione AS del SEV chiede il miglior sostegno e sgravio possibile.

Nelle centrali d’esercizio il programma DispoOp dovrebbe riunire i sistemi RCS (pianificazione operativa) e ILTIS (guida treni e servizio dell’apparecchio centrale), sgravando i/le responsabili circolazione treni (ZVL) e i/le disponenti del traffico ferroviario (DBV) da adattamenti manuali dei dati in ILTIS. DispoOp sarà introdotto a tappe. Recentemente il «test dal vivo» del programma è stato esteso a nuove unità, il che sollecita molto i collaboratori interessati.

«Lavorare nella nuova modalità non è immediatamente intuitivo e richiede molto tempo per abituarsi ai ZVL e ai DBV. Il nuovo programma è molto dinamico e in parte molto imprevedibile», spiega Peter Käppler, presidente centrale SEV AS, dopo aver consultato il settore infrastruttura della sua sottofederazione.

«Come temuto, è stato introdotto un sistema che non è ancora completamente sviluppato», conclude Käppler. «Il team di progetto intende portarlo allo sviluppo definitivo con la fase di test dal vivo. Per il collaboratori si tratta al momento di un onere in più soprattutto nelle aree più complesse. Come sindacato avremmo voluto una preparazione migliore per proteggere il personale.»

Un bebè che piange, ma con potenziale

Un ZVL interessato descrive così la sua esperienza con DispoOp: «Richiede piena dedizione e attenzione come con un bebè». «Il programma che si presuppone automatico in realtà fagocita tempo perché deve essere costantemente gestito manualmente, l’uso è complicato e non è ancora maturo. Ciò che più mi irrita sono i molti errori. Mi sento come una cavia di laboratorio.» La sua conclusione: «Troppo immaturo per un’introduzione definitiva allo stato attuale del software. Tuttavia possiede un notevole potenziale se sarà possibile risolvere i molti bug e migliorare molto la praticità d’uso.»

E adesso?

«Ora il team di progetto deve continuare a lavorare a pieno ritmo per ottenere rapidamente dei miglioramenti», chiede Peter Käppler. «Allo stesso tempo la direzione deve sostenere e alleggerire i ZVL e DBV nel miglior modo possibile. E soprattutto mostrare finalmente in modo chiaro anche gli effetti sul loro futuro profilo professionale».

Markus Fischer
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