Revisione del primo pacchetto ferroviario

I tre pacchetti ferroviari dell'Unione Europea

I primi due pacchetti ferroviari dell’Unione europea comprendono direttive che stabiliscono requisiti tecnici e organizzativi per una circolazione continua, transfrontaliera e sicura dei treni sull’intera rete ferroviaria europea. Nel 2001 il Parlamento europeo e il Consiglio dei ministri dell’Unione europea (EU) ha approvato il primo pacchetto ferroviario, composto da tre direttive. Definisce uno spazio ferroviario europeo unico per il traffico merci e prevede dal marzo 2003 modalità non discriminatorie di accesso alla rete ferroviaria per tutti gli Stati membri. Prevede la separazione tra gestore dell’infrastruttura e imprese ferroviarie, la regolamentazione d’accesso all’infrastruttura, l’allocazione della capacità, le tariffe per l’uso dell’infrastruttura; i certificati di sicurezza e le licenze ferroviarie. Scopo di questa liberalizzazione: il rafforzamento della concorrenza tra servizi per essere più competitivi con la strada e risparmiare l’ambiente. Nel 2004 è stato approvato il secondo pacchetto ferroviario che riguarda l’interoperabilità, la sicurezza e lo sviluppo del settore ferroviario europeo, nonché l’istituzione di un’Agenzia ferroviaria europea, situata a Valenciennes, in Francia. Mira a portare nel gennaio 2007 la completa liberalizzazione del trasporto merci nell’Unione europea, ma il principio di non discriminazione non è ancora stato applicato in tutti i paesi. Il terzo pacchetto ferroviario, approvato nel 2007, porta cambiamenti in tre diversi settori. A partire dall’inizio del 2010 ha luogo una prima apertura del mercato nel traffico viaggiatori ferroviario internazionale: alle imprese è consentito effettuare trasporti transfrontalieri, ma non interni a un Paese estero (divieto di cabotaggio). Si introducono determinati diritti per i viaggiatori e si migliorano altri: le imprese di trasporto avranno degli obblighi nei confronti di passeggeri e bagagli come pure in caso di ritardi e nell’assistenza alle persone con mobilità ridotta. A livello europeo è introdotta una licenza unitaria per i macchinisti, che quindi non dovranno più essere sostituiti alle frontiere. Secondo l’accordo sui trasporti terrestri, la Svizzera è tenuta a esaminare la legislazione dell’UE e a recepirla sul lungo termine. Diversamente da quanto accaduto con i due primi pacchetti ferroviari dell’UE, la Svizzera non si è tuttavia ancora pronunciata in merito al terzo pacchetto.