| Attualità / giornale SEV

Colpi di diritto

Accuse unilaterali

La fine della relazione tra Anna e Paolo (nomi fittizi) ha portato anche problemi sul posto di lavoro, dato che, in quanto colleghi, non potevano evitare di incontrarsi. La situazione si è deteriorata al punto che Anna ha accusato Paolo di molestarla sessualmente, insultarla e umiliarla davanti ai colleghi, mentre Paolo ha replicato accusando Anna di stalking nei suoi confronti.

Licenziamento abusivo

Le due collaboratrici del servizio del personale si sono immediatamente schierate in modo incondizionato a favore di Anna e Paolo ha ricevuto, nonostante le sue contestazioni, un ammonimento scritto, che però non ha portato ad alcun miglioramento della situazione tesa. Anzi, questa è ulteriormente peggiorata, tanto che Paolo è stato licenziato ed esonerato dal lavoro. Si è pertanto rivolto al SEV, chiedendo assistenza giuridica. L’avvocato incaricato dal SEV ha chiesto le motivazioni del licenziamento e, considerata la mancanza di pertinenza, si è rivolto al tribunale del lavoro contestando la legittimità del licenziamento.

Due volte ragione

Già la prima udienza ha permesso di giungere ad un accordo: l’azienda ha accettato di pagare un ulteriore mese di stipendio, oltre a quelli dovuto durante il periodo di disdetta, anche se l’avvocato ne aveva chiesti tre. In un secondo tempo, l’azienda ha dovuto riconoscere anche un’indennità per vacanze che aveva dapprima contestato. L’avvocato del SEV ha così ottenuto due volte ragione.

Penalizzato dalla cassa disoccupazione

La questione non era però chiusa, dato che la cassa disoccupazione ha ravvisato una responsabilità di Paolo nella decisione di licenziarlo e ha quindi deciso di infliggergli 39 giorni di attesa prima di riconoscergli un’indennità. L’avvocato ha dovuto quindi intervenire una terza volta.

Valutazione unilaterale

Il suo intervento ha contestato la decisione della cassa, ravvisando diversi errori. Il principale è stato che la cassa si è basata unicamente sulle accuse ormai obsolete dell’ex datore di lavoro nei confronti di Paolo. «Considerate le circostanze, manca una base legale valida per la sospensione dell’indennità per 39 giorni» è stata la sua conclusione, poi condivisa anche dal servizio giuridico della cassa disoccupazione, che ha accolto il ricorso. Una decisione che ha finalmente dato un po’ di sollievo anche a Paolo.

Soddisfatto dell’avvocato

Queste decisioni non hanno evidentemente portato all’annullamento del licenziamento, ma hanno almeno permesso di contenerne le conseguenze economiche e a Paolo di concentrarsi con maggior serenità sulla ricerca di un nuovo posto di lavoro. Nei confronti del SEV ha tenuto ad esprimere la sua soddisfazione per «l’ottimo avvocato» messo a disposizione e per «l’assistenza molto professionale e, nel contempo, di grande sensibilità» da lui prestata.

Team assistenza giuridica SEV