Colpi di diritto

Speronato in rotonda

Un altro caso di assistenza giuridica del SEV dimostra l’opportunità di difendere e far valere i propri diritti.

Nel luglio 2009, Pino F. (nome fittizio) affronta, alla guida del suo bus articolato, una rotonda in pieno traffico di mezzogiorno. A metà della stessa, avverte uno scossone e nel retrovisore vede che una auto ha urtato la parte posteriore del bus. Non vi sono feriti, ma i danni all’auto e al bus, constatati dal rapporto di polizia, ammontano a circa 5000 franchi.

Affermazioni contrastanti

Durante l’interrogatorio, l’automobilista Y afferma che il bus le avrebbe negato la precedenza, mentre Pino sostiene di aver visto solo automobili che gli hanno lasciato la precedenza. La Polizia imputa quindi alle due parti una mancanza di padronanza del veicolo, ai sensi dell’art. 31 della legge sulla circolazione stradale.

Pino si rivolge alla assistenza giuridica SEV, la quale affida il caso ad un legale. In settembre, Pino e Y ricevono un decreto penale, contro il quale Pino si oppone, contrariamente alla controparte e deve quindi comparire davanti al giudice in gennaio del 2010.

Y, anch’essa convocata dal giudice, ribadisce di essere entrata nella rotonda prima del bus ed essersi fermata dopo, vedendolo sopraggiungere, ma di non aver potuto retrocedere per evitare la collisione, in quanto l’auto dietro di lei era troppo vicina. Prima della collisione avrebbe pure suonato due volte il clacson.

Testimonianza decisiva

Questa versione è però contraddetta da un testimone, che aveva lasciato la precedenza al bus e che aveva visto Y prima della collisione. Y avrebbe avuto, secondo lui, la possibilità di retrocedere per evitare l’urto. La sua auto ferma sarebbe inoltre stata urtata prima che lei azionasse il clacson.

Finalmente, il giudice assolve Pino, in quanto tutti gli indizi lasciano intendere che fosse entrato nella rotonda prima di Y. I calcoli dimostrano infatti che al momento dell’urto il bus era nella rotonda da 14 secondi. Il giudice precisa che non si può nemmeno pretendere che Pino sorvegli costantemente nel retrovisore il comportamento degli altri veicoli, in quanto deve rivolgere la sua attenzione a quanto avviene sulla strada davanti a lui.

Dopo l’assoluzione, viene annullato anche il richiamo alla prudenza che la commissione competente aveva emesso nei confronti di Pino.

Assistenza giuridica SEV