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Più soldi in tasca

Il 9 giugno voteremo sull’iniziativa per lo sgravio dei premi. Questa iniziativa chiede che in futuro i premi dell’assicurazione malattia vengano arginati: nessuno dovrebbe pagare più del 10% del proprio reddito familiare per i premi dell’assicurazione malattia.

Attualmente, a seconda del Cantone di residenza e del salario, paghiamo molto di più per l’assicurazione malattia. A ciò si aggiungono i costi sanitari legati alla franchigia. Alla fine, molte persone con un reddito medio-basso si ritrovano con un grosso buco nel bilancio familiare. Spesso le risorse economiche non sono più sufficienti. Il motivo di questo sviluppo distorto è un difetto di progettazione della Legge federale sull’assicurazione malattia (LAMal): I premi dell’assicurazione malattia non dipendono dal reddito. Ciò significa che una persona con uno stipendio elevato paga esattamente come una persona con un reddito basso o medio. In linea di principio, questa ingiustizia dovrebbe essere compensata da riduzioni dei premi. Tuttavia, molti Cantoni versano sussidi solo per coloro che guadagnano pochissimo. Le persone con reddito medio-piccolo pagano di solito il prezzo: pieno e alto. È stato anche un errore affidarsi al libero mercato. All’epoca, negli anni ’90, i politici ritenevano che quanto più numerose fossero le compagnie di assicurazione malattia, tanto più il servizio sarebbe stato più economico e più favorevole al cliente. Il motto era «La concorrenza favorisce gli affari». Ma non è così. Dall’introduzione dell’assicurazione malattia obbligatoria, quasi 30 anni fa, i salari sono aumentati solo del 12%, ma nello stesso periodo i premi delle assicurazioni malattia sono aumentati del 158%!

Se i premi fossero limitati al 10% del reddito, molte persone avrebbero finalmente più soldi nel portafoglio alla fine del mese. Per questo motivo, anche il Comitato SEV raccomanda di votare a favore dello sgravio dei premi. D’altro canto, il Comitato invita a votare no all’iniziativa sul freno ai costi, anch’essa in votazione il 9 giugno. L’iniziativa è pericolosa perché vuole legare i costi della sanità alla crescita economica senza specificare in che modo ciò debba essere realizzato. Dobbiamo temere che le lobby delle compagnie di assicurazione malattia e dell’industria farmaceutica prevalgano ancora una volta. Dove si risparmierà? Sul personale e sulla popolazione. E noi non lo vogliamo.

Raccomandazioni di voto del comitato del SEV

Il Comitato ha detto sì all'iniziativa sullo sgravio dei premi, no all'iniziativa «Per un freno ai costi» no all'iniziativa «Per la libertà e l'integrità fisica» e sì alla modifica della legge per un approvvigionamento elettrico sicuro.