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serie di incidenti

«Non si può piùandare avanti così»

© Hans Ulrich Keller

A seguito della serie di infortuni verificatisi presso le FFS, soprattutto nel settore dei cantieri, il SEV e la sottofederazione BAU del SEV hanno inviato una missiva alla direzione di FFS Infrastruttura. Vi sono stati segnalati i vari ambiti puntuali in cui la sicurezza deve essere migliorata ed è stata richiesta una consultazione in tempi brevi. Questo colloquio ha avuto luogo e ha portato alla costituzione di sette gruppi di lavoro, ciascuno dei quali è focalizzato su un’area tematica specifica. Il prossimo incontro a livello di Divisione Infrastruttura avrà luogo il 13 dicembre.

Sulla rete FFS, il 2022 è stato foriero di infortuni. Soprattutto nell’ambito dei lavori di costruzione e manutenzione nella zona dei binari si sono verificati molti incidenti gravi, alcuni dei quali con esito letale.

Come già riportato negli scorsi numeri del giornale SEV, la sottofederazione BAU del SEV e il sindacato si sono rivolti per iscritto alle FFS richiedendo una celere consultazione. Nella lettera sono state elencate cinque aree tematiche specifiche da sottoporre ad esame. I vertici di FFS Infrastruttura hanno risposto e, in tempi brevi (il 1° novembre), ha avuto luogo un incontro con il SEV. La dimostrazione di apertura è stata ampia, sia al dialogo sui punti menzionati che alla costituzione di gruppi di lavoro in materia.

Nel corso di un colloquio, che si è svolto all’insegna della franchezza, sono emerse altre due aree tematiche e i gruppi di lavoro, ciascuno dei quali si sta occupando di un tema specifico e della tesi corrispondente, sono ora sette. L’intento è quello di giungere il più rapidamente possibile a una risoluzione concreta dei problemi sollevati.

Al 7 dicembre, i rappresentanti del SEV e delle FFS si erano già riuniti almeno una volta nel contesto di sei gruppi di lavoro. I primi risultati sono già emersi: pur non apportando necessariamente un miglioramento immediato, hanno evidenziato i punti deboli e i possibili miglioramenti.

I temi oggetto d’approfondimento, concordati congiuntamente, sono i seguenti:

  • Controllo dei lavori di società terze - Tesi: carente implementazione dei requisiti di legge da parte di terzi, ivi inclusi esempi lampanti come i doppi turni nella medesima giornata. Assenza o carenza dei controlli.
  • Fiumana di informazioni, sistemi, strumenti di lavoro - Tesi: i collaboratori sono correntemente sommersi da sistemi, strumenti di lavoro, processi e moduli aggiuntivi; ciò offusca la distinzione fra ciò che è importante e ciò che è irrilevante. La situazione pregiudica sia l’attenzione che la sicurezza.
  • Bandi di concorso e aggiudicazioni - Tesi: a detta di molti collaboratori e del SEV, alcuni bandi di concorso e alcune aggiudicazioni non sono concepibili, soprattutto nell’ottica della sicurezza. Vengono segnalate assenza d’esperienza e persone scarsamente qualificate.
  • Tempo e risorse sufficienti per le formazioni - Tesi: conoscenze sempre più superficiali o assenza di conoscenze sui temi importanti. Le direttive in materia di sicurezza e di lavoro non possono essere delegate alla responsabilità personale e allo studio individuale.
  • Coinvolgimento degli utenti negli sviluppi del sistema - Tesi: i sistemi vengono troppo spesso sviluppati e implementati senza un sufficiente coinvolgimento del personale di base.
  • Stabilità nella gestione del personale/pianificazione dei turni - Tesi: i frequenti cambiamenti di turno sul breve termine mettono a rischio la concentrazione e l’attenzione. Nella pianificazione insorgono troppi attriti che, nell’immediato, possono essere fonte di incertezze sotto ogni punto di vista.
  • Comunicazione - Tesi: le notifiche di infrazioni, scampati infortuni, ecc. sono palesemente troppo poche. Problemi di comunicazione e approccio con gli uffici FFS o loro assenza di reazione («comunque, non è successo niente»).

Secondo Urs Huber, segretario sindacale SEV e responsabile del settore Infrastruttura, un approccio aperto e celere delle FSS alle richieste della base del SEV è positivo: «In questa brutta situazione caratterizzata da troppi infortuni gravi, ora possiamo almeno sperare di poter apportare, in collaborazione con le FFS, miglioramenti e misure a beneficio di una maggior sicurezza per tutte le colleghe e tutti i colleghi del settore ferroviario».

Successivamente alla pubblicazione di suddetta missiva, il SEV ha ricevuto innumerevoli indicazioni da parte di molti collaboratori e superiori di ogni settore. Ciò è un bene, poiché consente al SEV di procedere in modo concreto e puntuale. Oggi come in passato, Urs Huber esorta tutti i collaboratori a sostenere la sicurezza quale priorità assoluta, per se stessi e nell’ambiente circostante.

Molte azioni rischiose non hanno avuto conseguenze gravi, ma ciò dovrebbe anche essere sempre interpretato come (ultimo) segnale di avvertimento.

SEV

Commento di Urs Huber: le FFS sono disponibili al dialogo

In 18 anni al SEV, mi è capitato raramente. Il SEV invia una lettera a FFS Infrastruttura e la destinataria reagisce immediatamente. E non in modo negativo, ma attivamente. Ovvio, si tratta della sicurezza, e questi gravi infortuni concernono tutti. In non meno di sette gruppi di lavoro ci si è ora attivati per approfondire diversi aspetti: Perché abbiamo questi problemi? Cosa possiamo migliorare? Ciò che è per me molto importante: l’obiettivo non può consistere semplicemente in un «Bene, ne abbiamo discusso!». Mi fa piacere che nelle riunioni tenutesi finora ci sia stato perlopiù un buon consenso, ossia: «Assieme, desideriamo più sicurezza».

Di seguito, due tesi personali al riguardo:

  1. Attualmente, in generale, le persone hanno una minor capacità di concentrazione. A livello privato siamo bombardati e ci lasciamo bombardare da informazioni di ogni genere su tutti i canali possibili. Dovremmo tenerne conto. Se poi, sul lavoro, anche l’azienda FFS ci sommerge a sua volta, ovunque ci troviamo e in qualsiasi momento, di informazioni importanti e meno importanti, la faccenda può farsi problematica.
  2. Nessun dirigente delle FFS pregiudica deliberatamente la sicurezza. Tuttavia, c’è da chiedersi se tutti sono consapevoli di ciò che la moltitudine di comunicazioni, sistemi e informazioni scatena nei collaboratori. Sarebbe necessario, per una volta, mettersi nei panni dei singoli collaboratori. Già in ufficio è difficile gestire certe ondate di informazioni. Ma come la mettiamo allora per quanto riguarda gli artigiani, i tecnici, gli addetti alla sicurezza, ecc.?

Ad esempio, se è noto che l’80% dei destinatari di una newsletter concernente un tema di sicurezza non apre il relativo link, si può ritenere che la conoscenza in materia sia presente? Probabilmente no. La sicurezza è un compito a lungo termine. Il SEV ne è ben consapevole. Ma già dopo le prime riunioni con le FFS, è possibile scorgere campi d’azione concreti. Noi rimaniamo comunque sul pezzo.