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Serie CCL, 1a parte: antefatti

I funzionari diventano impiegati, i regolamenti diventano contratti

Il capo del personale delle FFS Daniel Nordmann e il suo sostituto Walter Hofstetter di fronte alla delegazione alle trattative delle organizzazioni del personale al momento dell’avvio delle trattative per il CCL l’8 settembre 1999. Al centro il presidente del SEV Ernst Leuenberger, il vice-presidente Benoît Rohrbasser e il responsabile del progetto Giorgio Tuti (archivio SEV).

Il 27 giugno 2000 segnò l’inizio del partenariato sociale contrattuale. Sul prato antistante l’allora sede centrale delle FFS si riunirono i vertici delle FFS e le quattro organizzazioni del personale per firmare il primo contratto collettivo di lavoro.

Le legge sulle Ferrovie federali del 1998 mise fine alla storia delle ferrovie federali come parte dell’Amministrazione federale e con essa anche all’epoca dei ferrovieri come funzionari pubblici. Una situazione che era durata 70 anni: nel 1927 era stata creata la legge sull’ordinamento dei funzionari che concerneva anche il personale FFS, per lo meno i quadri. Le categorie degli operai dovettero attendere ancora a lungo per ottenere condizioni d’impiego migliori. Di conseguenza il Consiglio federale decise una soluzione specifica per le FFS, il cui nucleo era costituito dalla classificazione delle funzioni con un sistema salariale di 26 classi.

Estensione alle «ferrovie private»

All’inizio degli anni Sessanta anche gli impiegati delle imprese di trasporto concessionarie (ITC) ottennero condizioni d’impiego analoghe. L’Ufficio federale dei trasporti introdusse la cosiddetta «sistematizzazione degli oneri di personale», volta a garantire che i miglioramenti apportati in seno alle FFS valessero analogamente anche per le ITC.

Nel 1993 iniziò un programma di risparmio unico nella storia delle FFS, che portò al taglio di quasi 10 000 posti di lavoro: da oltre 37 000 si passò a 28 000 collaboratori. Affinché questa operazione radicale fosse sostenibile per il personale, era indispensabile una garanzia di massima del posto di lavoro: nel 1993 le FFS e il SEV firmarono il «contratto sociale», vale a dire la garanzia che nessuno potesse essere licenziato per motivi economici. Nel 1996 seguì un altro duro colpo, quando il Consiglio federale per la prima volta dopo decenni decise una riduzione salariale per il personale delle FFS.

Con la riforma delle ferrovie inizia la trasformazione

Parallelamente a questi tagli diretti del personale, venne attuata la riforma delle ferrovie: nel 1999 le FFS si riorganizzarono nelle tre divisioni Viaggiatori, Traffico merci e Infrastruttura. Il personale fu costretto ad accettare le nuove strutture, mentre contemporaneamente venivano avviati i lavori preliminari per il primo contratto collettivo di lavoro.

(Continua nella prossima edizione del giornale SEV)

La nuova legge sul personale federale

La legge sul personale federale, che pose fine a quasi tutte le cariche di funzionario, sancisce chiaramente nell’articolo 38: «Le Ferrovie federali svizzere (…) concludono contratti collettivi di lavoro (CCL) con le associazioni del personale per il loro settore specifico.» Altrettanto chiaro è il secondo capoverso: «Il CCL si applica di regola a tutto il personale del rispettivo datore di lavoro.» In questo modo vengono posti chiari limiti alle richieste di una maggiore percentuale di quadri di alto livello da assumere in base al diritto delle obbligazioni. Infine viene disciplinato per legge un terzo aspetto: «Il CCL prevede un tribunale arbitrale.»; di conseguenza le controversie non possono seguire un’escalation infinita.