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Giorgio Tuti risponde

Aiuti di Stato in pericolo

Qual è la posizione del SEV sull’accordo quadro con l’Unione europea (UE) nel momento in cui è appena stata nominata la nuova Segretaria di Stato incaricata dei negoziati con l’UE?

Dopo l’attacco dell’UDC contro le misure di accompagnamento, scongiurato il 27 settembre, Bruxelles esorta Berna a firmare l’accordo quadro negoziato con l’UE. Ci sono due opzioni: rinegoziare l’accordo con l’UE o interrompere l’esercizio. Per i sindacati, le garanzie sui salari e sugli aiuti di Stato devono essere riviste.

L’abbiamo ribadito più volte: le disposizioni previste nell’accordo istituzionale per proteggere i salari svizzeri sono nettamente insufficienti. Il tema della protezione deve essere tolto dall’accordo. Inoltre, la messa in causa o addirittura il divieto degli aiuti di Stato, perché falserebbero la libera concorrenza, riguarda direttamente noi del SEV. Ciò potrebbe mettere a repentaglio il finanziamento del servizio pubblico in generale e delle aziende di trasporto pubblico in particolare. Si tratta di un punto molto importante. I sindacati devono dare l’allarme. Il finanziamento dei servizi pubblici, così come lo conosciamo oggi, non sarebbe più possibile perché provocherebbe una distorsione della concorrenza. Secondo l’UE, in linea di principio le autorità pubbliche dovrebbero astenersi dall’intervento economico. In un momento in cui il coronavirus sta costringendo lo Stato a sostenere il settore pubblico e privato e ad intervenire massicciamente per evitare il crollo dell’economia, dobbiamo pensare a ciò che è stato negoziato! Questo accordo quadro deve essere ritirato e il tutto deve essere rinegoziato più seriamente con Bruxelles.