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Il SEV prende posizione sul rapporto sul traffico regionale viaggiatori

Nessun esperimento sul traffico regionale!

Il traffico regionale viaggiatori é una componente fondamentale del trasporto pubblico svizzero e il continuo aumento della domanda e dell'efficienza dell'offerta lo hanno reso anche economicamente redditizio. Il sindacato del personale dei trasporti SEV, pur ammettendo che se ne possano verificare le basi, mette in guardia da esperimenti che potrebbero rivelarsi controproducenti.

Il rapporto pubblicato oggi dal Consiglio federale non presenta molti aspetti nuovi. Gli approcci per l'ulteriore sviluppo del traffico regionale viaggiatori (TRV) su ferrovia e strada sono tutt'ora presenti e le attuali disposizioni si sono rivelate molto valide. Queste constatazioni vengono confermate anche dagli autori del rapporto, che si limitano pertanto a suggerire timidamente alcuni cambiamenti di ordine generale per regolare meglio competenze e finanziamento.

Il Sindacato del personale dei trasporti SEV valuta quindi positivamente il fatto che gli esperti si astengano dal presentare proposte suscettibili di rimettere fondamentalmente in questione il sistema. Il traffico regionale viaggiatori resta un incarico pubblico da ripartire tra Confederazione e Cantoni, ragion per cui il SEV è molto scettico nei confronti dell'opportunità di demandarne la responsabilità finanziaria unicamente ai cantoni, tanto più che la politica finanziaria perseguita da alcuni di loro sta già oggi avendo ripercussioni estremamente negative sul TRV. «Il trasporto pubblico riguarda aree molto vaste, che travalicano i confini dei singoli cantoni» osserva il presidente del SEV Gorgio Tuti.

L'incarico di elaborare entro il 2018 un progetto da mettere in consultazione lascia comunque un ampio margine di manovra. Il SEV Invita comunque a evitare di privilegiare fattori di concorrenza rispetto a quelli qualitativi. Recentemente ha criticato l'impiego dei cosiddetti «Mystery Clients» nel TRV, che trascura i punti veramente importanti, quali il controllo dei tempi di lavoro e della sicurezza di veicoli e impianti, a favore di altri molto meno critici. Rileva invece positivamente che il rapporto esclude espressamente un sistema di concorrenza basato su bandi di concorso per le prestazioni. Le esperienze fatte all'estero hanno dimostrato le conseguenze nefaste di questi sistemi, che immancabilmente finiscono col trascinare le condizioni di lavoro e la qualità dell'offerta in una spirale al ribasso.

Inoltre, sarà fondamentale coinvolgere il SEV, quale rappresentante del personale interessato, nei prossimi passi del progetto.