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Il SEV commenta i conti delle FFS

Gli errori manageriali condizionano il risultato delle FFS

Nel bel mezzo della crisi di Cargo, le FFS presentano una chiusura contabile che evidenzia gli stessi errori manageriali che sono alla base del fallimentare piano di ristrutturazione del settore cargo. Il SEV è inoltre molto preoccupato per la situazione della cassa pensione, la cui soluzione esige l’intervento urgente non solo delle FFS, ma pure del mondo politico.

L’anno scorso, grazie all’impegno costante del personale, è stato possibile aumentare ulteriormente le quantità trasportate. Peccato che a ciò non sia corrisposto uguale successo economico, perché la direzione delle FFS ha dilapidato troppi soldi con gli esperimenti di Cargo. Alcune cifre significative: le FFS realizzano anche nel 2007 l’ “utile adeguato” richiesto dal Consiglio federale, nonostante i quasi 80 milioni destinati alla cassa pensione per ovviare alla latitanza della Confederazione e gli altri 100 milioni accantonati prima della chiusura per finanziare la ristrutturazione di Cargo.

Le ottime prestazioni del personale hanno nuovamente permesso di aumentare la produttività con ripercussioni positive sui risultati del traffico viaggiatori, dell’infrastruttura e del settore degli immobili. Le lacune di Cargo non possono sicuramente essere imputate al personale. Le loro cause vanno cercate negli errori di gestione, nei doppioni nella produzione e nel fallimento dei provvedimenti nella manutenzione del materiale rotabile e questo rende ancor più amaro il fatto che a farne le spese siano i dipendenti.

Il rapporto di gestione delle FFS non fornisce nessun dato nuovo sulla situazione di Cargo. L’opinione pubblica continua ad essere lasciata all’oscuro sulle motivazioni che hanno spinto l’azienda ad allestire il suo pacchetto di tagli che, pertanto, resta incomprensibile e inapplicabile. Esso non si basa su un’analisi seria e neppure lascia intravedere una prospettiva che garantisca un futuro al personale e metta in pratica il mandato ricevuto dal popolo di trasferire il traffico pesante dalla strada alla ferrovia.

È evidente che la dirigenza delle FFS nel 2007 ha mancato di gran lunga i suoi obiettivi: nel traffico viaggiatori si registra anche un piccolo calo dell’utile, per Cargo siamo al disastro e nessuna soluzione è in vista per la cassa pensione. Come non stupirsi per il fatto che il capo supremo venga premiato con l’intero bonus salariale?

È ora e tempo che il vertice delle FFS si dia da fare per migliorare l’immagine dell’azienda. Prioritario è trovare una soluzione al conflitto con il personale di Cargo, che non può certo consistere nell’intestardirsi sulle misure di risparmio annunciate. È urgente raggiungere un accordo, visto che presto inizierà Euro 08 e il sistema di trasporti pubblici svizzero ha bisogno dell’impegno di tutto il personale, se non vuol fare una magra figura. E questo non sarà possibile se il conflitto con il personale non sarà stato appianato. Vi è un’altra importante sfida che non è ancora stata affrontata: quella di convincere gli ambienti politici a mettere a disposizione i mezzi finanziari necessari a risanare la cassa pensione. La perdita di immagine rende il compito ancora più difficile, anche se il SEV in questo ambito si impegnerà con ogni mezzo a fianco delle FFS.

Accoglienza rumorosa

I giornalisti che hanno partecipato alla conferenza stampa delle FFS hanno ricevuto una calorosa accoglienza: circa 200 colleghi in sciopero delle Officine di Bellinzona si sono infatti recati a Oerlikon per esprimere la loro protesta contro i tagli dei posti di lavoro. Bandiere e fischietti hanno dimostrato ancora una volta anche in Svizzera tedesca che la resistenza in Ticino continua e, mentre in Svizzera tedesca incominciano ad alzarsi le voci che chiedono un’interruzione dello sciopero, senza considerare la posta in gioco, in Ticino gli scioperanti continuano a ricevere la solidarietà di tutto il cantone. Malgrado l'intervento di Marco Solari, le FFS hanno rifiutato ad una piccola delegazione di partecipare alla conferenza stampa.

Dopo la conferenza stampa, i colleghi ticinesi hanno visitato gli operai dell’edilizia in sciopero su di un cantiere della stazione principale di Zurigo esprimendo la loro solidarietà prima di rientrare in Ticino per partecipare alla manifestazione indetta dall’Unione sindacale.