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Incontro dei sindacati delle ferrovie dei paesi di lingua tedesca

Uniti contro il dumping

L’impiego di personale nel traffico ferroviario transfrontaliero non deve portare a peggioramenti di condizioni salariali e di lavoro. I sindacati delle ferrovie dei paesi di lingua tedesca si sono incontrati a Vienna e hanno espresso un’unanime condanna a ogni fenomeno di dumping sociale e salariale, nonché la loro determinazione a combatterli sul piano politico.

Nel traffico ferroviario transfrontaliero bisogna applicare il principio del paese di destinazione. I dirigenti dei sindacati dei trasporti Transnet e GDBA (Germania), GdE (Austria), FNCTTFEL (Lussemburgo) e del sindacato svizzero del personale dei trasporti SEV, riunitisi a Vienna ad inizio settimana, chiedono che al personale ferroviario impiegato all’estero vengano applicate le condizioni salariali, sociali e di lavoro locali più favorevoli.

I sindacati hanno preso impegni reciproci ad attivarsi in tal senso nei rispettivi paesi, esprimendo anche la volontà comune di sostenere questa rivendicazione all’interno dell’UE e di sollevare l’argomento nell’ambito delle trattative con l’associazione europea dei datori di lavoro ferroviari CER.

«In Svizzera si hanno i primi segnali di una concorrenza disastrosa, condotta a spese del personale, con imprese ferroviarie estere che transitano con personale proprio», ha riferito il vicepresidente del SEV Giorgio Tuti. Le differenze salariali che possono oltrepassare il 30% hanno indotto le FFS a disdire il contratto collettivo di lavoro con l’intento di peggiorare le condizioni di impiego. I sindacati hanno quindi visto di buon occhio l’intervento del Consigliere federale Leuenberger, che ha espresso preoccupazione per questi fenomeni nei confronti del commissario UE Jacques barrot e del presidente del consiglio dei ministri dei trasporti Hubert Gorbach, i quali hanno preso atto del fatto che la concorrenza nel traffico merci su rotaia non può avvenire a spese del personale. I sindacati sono comunque consapevoli di doversi impegnare in prima persona a livello nazionale ed europeo per concretizzare le proprie rivendicazioni.

In particolare, i sindacati chiedono che la direttiva UE sui collaboratori distaccati venga applicata anche nel settore dei trasporti, in modo che ci si avvalga delle condizioni salariali e di lavoro della nazione di impiego e non di quella di provenienza. Solo applicando questa regole e prevedendo chiari dispositivi di controllo e di sanzione che l’apertura internazionale delle reti potrà giovare anche alle lavoratrici e ai lavoratori. I ministri dell’UE hanno del resto adottato recentemente una regolamentazione analoga per altri settori di servizi, accogliendo una richiesta del Parlamento a seguito delle massicce proteste dei sindacati nei confronti della contestata direttiva Bolkenstein.

In considerazione dell’aumento dell’impiego transfrontaliero del personale, i sindacati hanno allargato la convenzione sottoscritta nel 2000 per l’assistenza reciproca dei propri membri anche al sindacato GDBA. Sono in corso anche colloqui per un’ulteriore estensione all’Italia.

Il convegno delle quattro nazioni si svolge annualmente tra i sindacati ferroviari austriaci, tedeschi, svizzeri e lussemburghesi. La prossima edizione è prevista nell’estate 2007 a Colonia.