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Commento ai conti 2005 delle FFS

Le FFS fanno il diavolo più brutto di quello che è

Le FFS presentano quello che a prima vista sembra essere un bilancio annuale rosso cupo. Ma il deficit delle FFS è in gran parte frutto di decisioni interne attribuibili ad una precisa volontà politica. Il SEV consiglia pertanto di non trarne conclusioni affrettate.

Le FFS hanno evidentemente interesse ad esibire una condizione economica negativa. I motivi sono presto detti: le FFS vogliono sopprimere oltre 1000 posti di lavoro nel settore merci e vogliono peggiorare le condizioni d’impiego del proprio personale con il rinnovo del contratto collettivo di lavoro. Un risultato positivo sarebbe quindi fuori posto, tanto più che già la scorsa estate le FFS avevano annunciato perdite milionarie in tripla cifra. I conti presentati confermano adesso questa perdita, che va però addebitata agli accantonamenti resi necessari dai provvedimenti che le FFS hanno intrapreso proprio per fronteggiare la perdita.

Senza la costituzione delle riserve necessarie per affrontare la criticabile (e criticata) ristrutturazione di Cargo, il disavanzo delle ferrovie sarebbe limitato a 55 milioni di franchi e risulterebbe quindi chiaramente sopportabile, se si considera inoltre che vi sono altri accantonamenti di 100 milioni di franchi per affrontare il problema della cassa pensioni.

Il Sindacato del personale dei trasporti SEV rende quindi attenti sul fatto che questo risultato non si presta a giustificare ulteriori tagli presso l’azienda. Anzi, le FFS dimostrano di essere in buona salute, tanto da poter sopportare senza troppi inconvenienti situazioni gravi come le inondazioni dello scorso autunno e il blackout del mese di giugno, le cui cause sono del resto da addebitare alle stesse FFS. La situazione non giustifica quindi alcuna richiesta di peggioramento delle condizioni di lavoro del personale. L’evoluzione positiva dei trasporti e della cifra d’affari dimostrano anzi come il personale si sia impegnato per ottenere un risultato positivo e non merita pertanto di essere punito.