Il SEV

Politica dei trasporti

Ricevimento del SEV per il treno speciale dell'UE "Connecting Europe Express" per l'Anno delle ferrovie il 27 settembre 2021 a Sciaffusa.

L'impegno per realizzare le condizioni quadro necessarie al settore dei trasporti pubblici è tradizionalmente un campo d'attività del SEV. Esso si identifica con una rete di trasporti pubblici formata da imprese svizzere, che operino in stretta collaborazione, come pure nel trasferimento del traffico pesante dalla strada alla ferrovia.

E compito del congresso del SEV determinare gli orientamenti e le posizioni del nostro sindacato sui diversi temi. Il congresso del 4 giugno 2019 ha approvato questo testo d'orientamento sul tema della politica dei trasporti:

Testo di orientamento no 5: Politica dei trasporti svizzera ed europea

Trasporti adeguati invece di concorrenza per l’Europa

Il SEV lotta fianco a fianco della Federazione europea delle lavoratrici e dei lavoratori dei trasporti ETF contro il dumping sociale e salariale nel settore europeo dei trasporti. Negli ultimi decenni, la politica dell’UE e della Svizzera in materia di trasporti, punta viepiù sulla concorrenza, trascurando però gravemente la protezione dei dipendenti, delle imprese e dei cittadini.

Cooperazione invece di concorrenza per la Svizzera

Eppure i trasporti pubblici elvetici rimangono una storia di successo a livello europeo. In nessun’altra regione la rete ferroviaria è utilizzata così intensamente come in Svizzera. Il SEV è convinto che la chiave di questo successo risieda nel sistema stesso. I pilastri centrali del sistema attuale sono: un traffico viaggiatori a lunga distanza non privatizzato, un finanziamento non limitato nel tempo, una ferrovia integrata, il lavoro mano nella mano di tutte le parti in causa (evitando che si ergano le une contro le altre), personale sufficiente, ben formato e pagato adeguatamente, una manutenzione coerente e un orario cadenzato fin nelle regioni periferiche.

La politica di liberalizzazione dell’UFT va corretta

L’Ufficio federale dei trasporti (UFT) sta attuando la PROPRIA visione dei trasporti pubblici, che include una crescente concorrenza, una maggiore apertura del mercato, un migliore accesso al mercato per le aziende private e a scopo di lucro e più strumenti fondati sull’economia di mercato.

800 passeggeri di autobus in più al giorno non faranno collassare un sistema di trasporti pubblici equilibrato come il nostro. Tuttavia, in combinazione con tutte le altre modifiche già decise o attualmente al vaglio - come la suddivisione della concessione per il traffico a lunga percorrenza o l’abolizione del divieto di cabotaggio per il traffico viaggiatori transfrontaliero - il sistema viene inutilmente destabilizzato. 

Il mondo politico deve urgentemente farsi una visione d’insieme dei trasporti pubblici e condurre un dibattito di fondo che valuti in che misura l’apertura del sistema all’economia di mercato sia sensata e adeguata. Ciò implica anche ripensare la strategia per il futuro dei trasporti pubblici pubblicata dall’UFT nel 2014 per la Svizzera.

Condizioni quadro da tutelare

Oltre ad una modifica di rotta a favore del servizio pubblico, occorre assolutamente proteggere le condizioni quadro esistenti, come il divieto di cabotaggio, il divieto di circolare la notte e la domenica e la TTPCP. Dal 2018, il SEV difende queste rivendicazioni anche come membro di FAIRLOG, un’alleanza dei sindacati SEV, Syndicom e Unia che persegue lo scopo di migliorare le condizioni di lavoro e il quadro giuridico della logistica e del trasporto di merci su strada.

Il traffico viaggiatori e il traffico merci sono parte integrante del servizio pubblico!

Il SEV si schiera dalla parte del servizio pubblico sia a livello di traffico passeggeri, sia a livello di traffico merci. Le prestazioni offerte devono essere sicure, efficaci, estese su tutto il Paese e di buona qualità ed essere a disposizione di tutte le fasce della popolazione, di tutti gli ambienti economici, di tutte le regioni del Paese secondo principi uniformi e a prezzi ragionevoli.

La ferrovia integrata favorisce la coesione

La ferrovia integrata permette di proporre un’offerta di qualità, di meglio gestire le perturbazioni e di utilizzare la rete in modo ottimale. Inoltre, una ferrovia integrata ha tutto l’interesse a migliorare l’insieme del sistema e promuovere l’innovazione. Tutti gli sforzi sono volti a lavorare insieme, non gli uni contro gli altri. Il SEV si oppone quindi a qualsiasi frazionamento futuro delle attuali ferrovie integrate.

I trasporti pubblici hanno bisogni di volti, non di stazioni fantasma

Negli ultimi anni abbiamo purtroppo constatato una tendenza alla «disumanizzazione» dei trasporti pubblici. Il personale delle stazioni, degli sportelli e dei treni si riduce inesorabilmente. Ciò ha ripercussioni negative sulla sicurezza soggettiva nei trasporti pubblici, peraltro ampiamente dimostrata; questa sensazione di insicurezza non fa bene né alle aziende, né al pubblico. I trasporti pubblici vivono grazie alla fiducia loro accordata sul piano della sicurezza e del personale.

25 anni di Iniziativa delle Alpi

Sono già trascorsi 25 anni dall’approvazione alle urne dell’Iniziativa delle Alpi, ma la volontà popolare non è ancora stata concretizzata. L’obiettivo legale di 650 000 trasporti transalpini con autocarro avrebbe dovuto essere raggiunto entro la fine del 2018, eppure sono ancora oltre 900 000 i mezzi pesanti che attraversano attualmente le Alpi svizzere. Lo strumento più efficace per fermare l’afflusso di camion in tutto l’arco alpino è la borsa dei transiti alpini, che prevede la contrattazione di diritti di transito.

L’impegno del SEV

Il SEV si impegna affinché le rivendicazioni delle collaboratrici e dei collaboratori su queste ed altre questioni siano trasmesse a tutti i livelli politici e siano anche prese in considerazione. Il SEV cura scambi regolari con altre organizzazioni, autorità, moltiplicatori di opinione dei trasporti pubblici, parlamentari e la Federazione europea delle lavoratrici e dei lavoratori dei trasporti ETF.