Che cosa chiede l’iniziativa e dove incide

L’iniziativa sul salario minimo vuole cambiare rotta

L’iniziativa per il salario minimo lanciata dall’Unione sindacale svizzera è apprezzata dalla popolazione ma è fortemente contrastata dall’economia e da una parte di persone secondo cui non sarebbe giusto che tutti percepiscano lo stesso salario minimo; e queste sirene d’allarme stanno avendo la meglio: la percentuale dei favorevoli all’iniziativa è infatti scesa nel mese di marzo di quest’anno, tanto da essere bocciata dalla popolazione, ecco perché occorre non mollare e continuare a fare campagna! In sede di iter parlamentare il Consiglio federale e il Parlamento non avevano mostrato alcuna sensibilità, bocciando l’iniziativa senza neppure opporvi un controprogetto. La misura è sostenuta dal movimento sindacale, dal Partito socialista, dai Verdi e dal Partito cristiano sociale.

Occorre sapere che il salario minimo è riconosciuto sul piano internazionale come uno strumento efficace per lottare contro il dumping salariale e assicurare un reddito minimo alle persone attive. La Svizzera è uno degli ultimi paesi in Europa a non disporre ancora di un salario minimo. Dal momento che meno della metà dei lavoratori e delle lavoratrici del nostro Paese è assoggettato ad un Contratto collettivo di lavoro (CCL) che fissa un minimo salariale, tale misura risulta assolutamente indispensabile. Tenuto conto, inoltre, che sono ancora molti i datori di lavoro che non ne vogliono sapere di un CCL.

Questo muro rientra nei motivi che hanno spinto l’Unione sindacale svizzera a lanciare l’iniziativa sul salario minimo. L’iniziativa chiede inoltre che la Confederazione e i Cantoni promuovano l’iscrizione di salari minimi nei contratti collettivi di lavoro (CCL) e ne garantiscano il rispetto. A titolo di garanzia minima a beneficio di tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori, l’iniziativa chiede inoltre un salario minimo di 22 franchi l’ora. Ciò corrisponde oggi a 12 salari mensili di 4 mila franchi e rappresenta il 60 % del salario mediano (salario medio) della totalità dei lavoratori e delle lavoratrici in Svizzera (economia privata, Confederazione, cantoni/comuni). Il salario minimo è adeguato regolarmente all’evoluzione generale dei salari e dei prezzi, in analogia alle rendite dell’AVS. Sono previste deroghe per le persone con rapporti di lavoro particolari come gli apprendisti o le persone che seguono altre formazioni (stagisti). In Svizzera l’introduzione di un salario minimo legale di 22 franchi migliorerebbe la situazione di circa 330 000 persone, ovvero il 9 % di tutte le lavoratrici e i lavoratori. Non si tratta solo di giovani in una situazione transitoria: quattro persone interessate su cinque hanno più di 25 anni. Circa un terzo ha conseguito un diploma di tirocinio professionale. A trarne beneficio sarebbero infine numerose donne, ma anche oltre 100 000 uomini.

frg/pk