Colpi di diritto

Una lacuna inaspettata

Una collisione tra due treni può anche avere origini tecniche, nonostante gli impianti di sicurezza

È capitato all’alba di una giornata autunnale, su di un fascio di binari con scarsa visibilità di un’importante stazione svizzera: un treno regionale in uscita ha urtato un treno di cantiere in attesa. L’incidente ha provocato diversi feriti, fortunatamente non gravi, ma danni materiali ingenti a entrambi i treni.

Capomovimento occupato da altre mansioni

Il macchinista del treno regionale e il capomovimento interessato sono stati posti sotto inchiesta da parte della polizia per «perturbazione colposa del traffico ferroviario e lesioni corporali colpose ». Il capomovimento ha richiesto e ottenuto assistenza giuridica al SEV. Dal canto loro, le FFS hanno svolto le consuete analisi dell’incidente, stilando un questionario di 19 pagine per chiarirne le cause. In questo ambito, hanno potuto constatare che il capomovimento aveva disposto il percorso per il treno di cantiere, per poi occuparsi di diverse chiamate telefoniche e via radio. Il treno di cantiere, che avrebbe dovuto effettuare un’inversione di marcia, ha quindi dovuto attendere la disposizione della seconda parte del percorso. Nel frattempo, però, il treno regionale ha ricevuto il segnale di via libera, nonostante il suo percorso si intersecasse con quello del treno di cantiere. L’inchiesta ha quindi appurato che l’impianto presentava una chiara lacuna nell’ambito della sicurezza, che sino a quel momento nessuno aveva ravvisato. Sono quindi stati presi immediati provvedimenti per la sua eliminazione ed è stato predisposto un turno di rinforzo dalle 4 alle 5 del mattino, in cui rientravano diversi treni di cantiere.

È così trascorso un mese dall’incidente, i superiori difendevano l’operato del capomovimento, per cui vi era ragione di credere che la procedura potesse ritenersi chiusa.

Nessun interesse a procedere

Invece, l’incarto ha dovuto essere riaperto undici mesi dopo, quando il capomovimento ha ricevuto una convocazione da parte della procura. Il SEV ha quindi incaricato il suo legale di intervenire e ciò ha poi indotto la procura a emettere finalmente un decreto di abbandono, nel quale veniva ribadito come le sei persone ferite avessero rinunciato a sporgere denuncia. Era di conseguenza venuta a cadere la denuncia per lesioni colpose. Dal canto loro, le FFS non avevano nessun interesse a un procedimento. Poteva quindi sussistere solo un interesse pubblico a un procedimento penale, ma la procura non ha ravvisato nessun errore da parte dei due interessati: il macchinista del treno regionale si era fidato del segnale disposto su via libera, né si potevano muovere rimproveri al capomovimento, dato che nessuno era a conoscenza del fatto che fosse possibile disporre un percorso nonostante la presenza di un ostacolo. Per questo motivo, la procura è giunta alla conclusione di abbandonare l’inchiesta senza ulteriori approfondimenti.

Riconosciuta un’indennità

Al capomovimento è anche stata riconosciuta un’indennità di 1000 franchi per gli inconvenienti che è stato chiamato ad affrontare, in particolare le spese legali. Questa indennità ha contribuito a coprire buona parte delle spese del servizio di assistenza giuridica del SEV.

Assistenza giuridica SEV