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Un cenno avrebbe potuto chiarire le circostanze

È il caso di un nostro collega, annunciato dapprima alla SEV Multi, ma poi girato al servizio giuridico del sindacato.

Trattandosi di un caso molto particolare, lo abbiamo affidato a un legale di fiducia. Il nostro collega si stava avvicinando a circa 30 km/h a un incrocio e ha visto una vettura che sopraggiungeva da destra. Si è pertanto fermato a circa 20 metri dall’incrocio per cedergli la precedenza. L’altro conducente, che sopraggiungeva a circa 20 km/h, si è però pure arrestato prima dell’incrocio. Constatando che il nostro collega si era fermato e che due veicoli sopraggiungenti da destra erano ancora a circa 80 metri, è quindi ripartito per svoltare a sinistra. Sennonché, nel frattempo, il nostro collega è pure ripartito, convinto che l’altro conducente volesse cedergli la precedenza. Ne è seguita una collisione laterale, derivante dal fatto che entrambi i conducenti erano convinti di aver ricevuto la precedenza dall’altro.

Dipendente in buona fede

In particolare, l’avvocato ha potuto dimostrare che il nostro collega era in buona fede convinto che l’altro conducente intendesse cedergli la precedenza e, che infondo, nella fattispecie si fosse trattato di una bagatella. Per questo motivo, la procura ha abbandonato il procedimento penale. Al nostro collega non sono nemmeno state imputate infrazioni alle regole della circolazione, ragion per cui non gli è neppure stata ritirata la patente.

Una decisione apprezzabile

Si tratta di una decisione tanto più apprezzabile, in quanto la prassi sin qui adottata dal Tribunale federale in materia di mancata precedenza da destra è molto più rigida. Il SEV si è quindi assunto le spese legali, mentre le spese di procedura sono state poste a carico del cantone. Su richiesta dell’avvocato, inoltre, l’assicurazione ha accettato di assumersi la franchigia dell’assicurazione di responsabilità civile.

Il servizio di protezione giuridica del SEV