| Attualità / giornale SEV

Colpi di diritto

Treno contro auto – chi vince?

All’incrocio tra l’Hasenweg e la Weltpoststrasse, la sua composizione si è scontrata con un auto. Per fortuna, si sono registrati solo danni materiali, rilevati come da prassi dalla Polizia locale. Max ricorda come l’autista l’abbia accusato di aver urtato deliberatamente la sua auto ma, dopo essere stato interrogato dal procuratore, non ha più avuto alcun riscontro.

Si rivolge pertanto al proprio superiore, che l’aveva pure interrogato dopo l’incidente giungendo alla conclusione che non aveva commesso alcun errore.

Il suo capo non è però a conoscenza dell’andamento del procedimento penale, né può dargli alcuna indicazione in merito.

Questo silenzio provoca in Max una certa inquietudine, nonostante abbia continuato regolarmente a guidare il treno, senza che il suo datore di lavoro abbia mai prospettato provvedimenti di sorta. Si rivolge quindi all’assistenza giuridica SEV per sapere cosa potrebbe accadere.

Procedimento poco trasparente

Il team di assistenza giuridica gli spiega che l’incidente è stato ritenuto dalla procura come delitto perseguibile d’ufficio e sia quindi sfociato in un procedimento. Senza questa condizione, polizia e procura avrebbero promosso un’inchiesta solo dietro presentazione di una denuncia. Per i delitti perseguibili d’ufficio, il sistema giuridico svizzero prevede i passi seguenti: una fase preliminare si limita ad esaminare lo svolgimento dei fatti, raccogliendo le testimonianze (nella fattispecie è stato sentito anche Max). La procura ha tuttavia anche la facoltà di rinunciare all’audizione di testi. Una volta raccolte le prove principali, le parti (accusato e datore di lavoro, ma non altre personale eventualmente coinvolto) possono chiedere al tribunale la visione degli atti. Al termine del procedimento preliminare, i risultati vengono raccolti in vista della promozione del procedimento d’inchiesta e vengono definite le responsabilità imputate a chi ha commesso il delitto.

Denuncia o abbandono

Il procedimento d’inchiesta porta poi a decidere se viene promossa un’accusa o se il procedimento viene abbandonato. Se vi è stato d’accusa, il tribunale può richiedere dei complementi d’inchiesta, come l’audizione di ulteriori testimoni, perizie ecc., prima di decidere se e come condannare l’accusato. Contro la sentenza vi è la facoltà di interporre ricorso, ma solo da parte dell’accusato o del procuratore pubblico.

Per delitti minori, si può adottare un procedimento semplificato, tramite un decreto d’accusa, che presuppone tuttavia che l’accusato abbia ammesso la sua colpa e che la pena sia di lieve entità.

I testimoni non vengono mai informati dell’esito del procedimento né, nella maggior parte dei casi, i datori di lavoro, salvo nei casi in cui è stata sporta una denuncia privata, che fa del datore di lavoro una parte in causa.

Qualora il datore di lavoro, rispettivamente la parte lesa dovessero rivendicare un indennizzo materiale (a titolo di risarcimento di danni, o di torto morale o altro), devono promuovere in un secondo tempo un procedimento civile.

Queste indicazioni contribuiscono a rasserenare lo spirito di Max, che può così tornare a svolgere il suo lavoro con la necessaria tranquillità, sapendo di non aver contravvenuto ad alcuna regola della circolazione, né di aver compiuto altri errori.

Team di assistenza giuridica SEV