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TPL - Sondaggio del SEV sulla salute sul posto di lavoro

Sotto pressione

Questa primavera, la sottofederazione del personale SEV delle imprese di trasporto concessionarie ha promosso un sondaggio sulle condizioni di lavoro degli autisti, messi sotto pressione da orari sempre più stretti, traffico intenso e clienti sempre più esigenti.

Il presidente sezionale SEV VPT TPL Peter Bernet spiega il contenuto del sondaggio ad alcuni colleghi.

Lo spunto di questo sondaggio è venuto dal GATU (gruppo autonomo dei trasporti urbani) SEV, che lo ha svolto presso le aziende della Svizzera romanda, riscontrando un notevole interesse presso il personale, ma anche presso le aziende stesse.
Non è infatti un mistero per nessuno che le condizioni di esercizio dei trasporti pubblici diventano sempre più difficili. Le cause di questa evoluzione sono molto diversificate e vanno dai limiti infrastrutturali (strade sature, mancanza di corsie preferenziali), alle richieste di comprimere i tempi di percorrenza, alle esigenze crescenti della clientela e agli atteggiamenti a volte violenti ed aggressivi della stessa.
A tutto ciò si aggiungono le ristrettezze finanziarie degli enti pubblici che ostacolano gli investimenti e generano ulteriori pressioni sul personale, sotto forma di richieste di aumenti di produttività che si traducono in pressioni per orari più lunghi, per riduzioni di indennità ecc.

Priorità chiare
Per il sindacato è fondamentale individuare priorità chiare per il suo intervento per difendere e migliorare le condizioni di lavoro. A tale scopo, il SEV ha ampliato adesso a tutte le aziende svizzere il sondaggio del
FATI, elaborato con l’ausilio di tecnici del settore e specialisti di medicina del lavoro.

Grande interesse anche in TPL
Il SEV, nelle persone del presidente sezionale Peter Bernet e del segretario sindacale Pietro Gianolli, ha svolto una visita l’8 luglio scorso al personale TPL, che ha confermato l’interesse per il contenuto del sondaggio. Tutti i presenti hanno infatti messo di buon grado a disposizione il tempo necessario per riempire le sei pagine del questionario, confermando con osservazioni e spunti come anche il lavoro a Lugano, pur se non tormentato da eccessi purtroppo riscontrabili in altre città, non sia esente da problemi. I risultati del sondaggio saranno disponibili entro l’autunno.
   Gi