| Attualità / giornale SEV

Le FFS hanno difficoltà a rispettare le norme sulla durata del lavoro

Il riposo vale più dei soldi

La divisione viaggiatori ha chiesto ai propri macchinisti e al personale treno di compensare in contanti il tempo supplementare arretrato nella misura del 100%. D’altra parte, presso la divisione Cargo vi sono macchinisti che hanno difficoltà a prestare le ore dovute, a causa della congiuntura.

Invece di pagare ore arretrate, occorrerebbe favorire gli scambi tra macchinisti.

La domanda sorge spontanea: la mano destra delle FFS sa cosa fa la sinistra? I partners sociali vengono invitati a riunioni per discutere le ore mancanti al personale loc di Cargo e nel contempo la divisione viaggiatori chiede al suo personale della stessa categoria e al personale treno di pagare le ore supplementari, sulla base di una compensazione al 100%. Per noi, si tratta di un procedimento incomprensibile. È chiaro che i macchinisti Cargo che non dispongono di moduli P non possono essere impiegati nel settore viaggiatori, ma sappiamo che vi sono non pochi macchinisti tutt’ora in grado di circolare per entrambe le divisioni, per cui le FFS avrebbero senz’altro potuto giungere ad un accordo con loro.
Fa inoltre specie che questa azione di pagamenti di ore in contanti avvenga in un momento in cui la disoccupazione nel nostro paese sta registrando una crescita importante. Per il prossimo anno si prevedono tassi ben superiori al 4%. La divisione viaggiatori delle FFS ha perso l’occasione per aumentare i suoi effettivi, adeguandoli alle nuove circostanze, mentre le BLS hanno dimostrato la possibilità di trovare soluzioni alternative.

Basi legali
Il SEV ha chiarito le basi legali per il pagamento di ore con l’ufficio federale dei trasporti (UFT), il quale ha ribadito il principio che le ore di compensazione non possono essere pagate, ma devono essere pareggiate in tempo libero. Un’eccezione potrebbe essere prevista per quelle aziende che applicano una durata annua del lavoro inferiore a quella prevista dalla legge sulla durata del lavoro (LdL), a condizione che questa eccezione sia concordata con i partners sociali. L’azienda deve però dimostrare che il pagamento riguarda solo le ore di compensazione, poiché i supplementi di tempo per il lavoro notturno e per le pause non possono essere pagati.
Nel caso delle FFS, questo principio permetterebbe di pagare sino a 71 ore di compensazione all’anno, corrispondenti alla differenza tra le 2050 ore annue previste dal CCL e le 2'121 ore della LdL. Tuttavia, l’articolo 63.1 del CCL FFS precisa che “gli averi in tempo nascono dal fatto che la durata giornaliera del lavoro viene oltrepassata” e l’art. 63.2 che “questi averi in tempo possono essere compensati, previa intesa fra il superiore e la collaboratrice o il collaboratore, sotto forma di minuti o di ore, oppure di mezze giornate o di giorni interi”. Il pagamento in contanti è previsto dall’art. 64, solo nel caso di fine del rapporto di lavoro. Non vi è quindi un accordo che permetta un pagamento generalizzalo delle ore di compensazione.

Direttive interne alle FFS
La direttiva per la gestione del tempo per il personale sino al livello di funzione 20 (Z 131.1) nell’ambito della partecipazione aziendale precisa che possono essere pagati, esclusivamente su base volontaria, gli averi in tempo che alla fine del periodo di congedo superano le 75 ore. Evidentemente, le FFS partono dal presupposto che questa direttiva permetta il pagamento delle ore di compensazione.

Il parere del SEV
Il SEV non è però d’accordo con questa interpretazione. Noi consideriamo infatti che l’articolo 63.2 del CCL definisca che le ore di compensazione devono essere pareggiate da tempo libero supplementare. Se, al termine del periodo di conteggio, il saldo positivo di 75 ore, previsto dall’articolo 66.1 del CCL, viene superato, vi è la possibilità, con l’accordo del collaboratore, di pagare questo tempo con un supplemento del 25%. All’anno possono essere pagate al massimo 150 ore. Discuteremo pertanto questo punto con le FFS. Raccomandiamo pertanto alle colleghe e ai colleghi delle FFS di non farsi pagare le ore di compensazione. Se qualcuno avesse però una simile esigenza, gli consigliamo di aspettare sino a quando avremo trovato una soluzione concordata con le FFS.

Martin Allemann, segretario SEV, durata del lavoro