| Attualità / giornale SEV

Progetto deciso contro la volontà del personale treno

Da far passare l’appetito

Le FFS intendono servire cibi e bevande direttamente al posto dei viaggiatori di prima classe.

Questo nuovo servizio dovrebbe essere introdotto dal prossimo 1° agosto sulla linea del Gottardo. L’aspetto più controverso è che non verrebbe prestato dal personale di Elvetino, la fi liale delle FFS che cura la gastronomia ferroviaria, presente sui treni in cui è prevista l’offerta, ma dal personale treno, che ha però manifestato la sua chiara opposizione. L’argomento sarà all’ordine del giorno del prossimo raduno ticinese ZPV, in agenda il 13 giugno.

Il comunicato stampa del 5 giugno delle FFS, non tradotto in italiano nonostante riguardi la linea del Gottardo, parla di un periodo di prova dal 1° agosto 2009 al 1° dicembre 2010, durante il quale sui treni ICN il personale di accompagnamento dei treni servirà ai viaggiatori di prima classe cibi e bevande al loro posto. Questi treni dispongono però di vettura ristorante e di servizio minibar, gestiti da Elvetino. Il comunicato parla di ripartizioni dei compiti «chiaramente defi nite»: l’agente incaricato del controllo della prima classe dovrà raccogliere le ordinazioni, passarle alla vettura ristorante e in seguito recapitare cibi e bevande, il cui incasso, leggiamo nella rivista interna «dialoghi » della divisione viaggiatori, competerà invece al personale di Elvetino. L’offerta dovrebbe essere abbastanza limitata a «cibi facili da servire: pasta del mese o piatto di formaggi misti» in considerazione delle particolarità della linea del Gottardo.

Mal concepito e imposto al personale

Il SEV ha reagito con un comunicato in cui precisa di non opporsi all’ampliamento dei servizi sui treni, ma di respingere questo progetto delle FFS. «I nostri compiti sono il controllo dei biglietti, l’assistenza e l’informazione della clientela e le mansioni legate all’esercizio e alla circolazione, come il licenziamento dei treni. In caso di perturbazioni del traffi co o di problemi sul treno, dobbiamo poter reagire immediatamente, senza lasciare clienti affamati ad attendere il pasto che ci hanno ordinato. Sui treni al Gottardo siamo spesso da soli, per cui viene a mancare il tempo. Non siamo nemmeno formati per svolgere un servizio simile che sulla linea del Gottardo, con tutte le sue curve, percorse tra l’altro a velocità maggiore con gli ICN, risulterà molto diffi coltoso. «Provate a camminare nel treno con entrambe le mani occupate e mettetevi nei nostri panni» ci dice un collega di una sezione del personale treno ticinese.

Il SEV ha sollevato anche forti dubbi in merito all’igiene, dato che il personale treno è chiamato a percorrere tutto il treno tra una fermata e l’altra, controllando numerosi biglietti, verifi cando le toilette e intervenendo sul materiale rotabile.

La competenza di Elvetino

Il SEV ha ricordato che il servizio di ristoro sui treni FFS compete a Elvetino, fi liale delle FFS, che dispone di personale espressamente formato ed equipaggiato per offrire un servizio costante e di qualità. «Temiamo che questo progetto possa avere ripercussioni negative sull’occupazione presso Elvetino, che avrebbe le risorse per fare il servizio. – ci dice il presidente della sezione SEV VPT dei servizi ferroviari Ferruccio Noto – Non capisco quindi perché non si faccia capo al suo personale». Ricorrere invece al personale treno, per il quale il ristoro resterebbe comunque un compito accessorio da svolgere senza disporre del tempo necessario, rappresenta una pessima soluzione.

Nessuna trattativa

Il comportamento delle FFS è inaccettabile, in quanto intendono concretizzare il progetto contro l’opinione del personale. «Non siamo mai stati consultati su questa che mi sembra una novità importante, ma anche non particolarmente gratifi cante, soprattutto se realizzata in questi termini, per la nostra professione – continua il collega da noi interpellato, che conclude con un motto dialettale – ufelee fa ul to’ mestee... ».

Le FFS si sono limitate a informare il SEV nel quadro di un gruppo di lavoro, mentre il personale delle quattro sedi interessate di Bellinzona, Chiasso, Lucerna e Zurigo è stato informato a fi ne maggio sul progetto, al quale il personale ticinese è obbligato a partecipare, mentre per gli altri è facoltativo. In Ticino, la presentazione, oggetto anche di un’azione di volantinaggio da parte del SEV, è stata praticamente disertata e i pochi presenti hanno criticato il progetto in toni molto duri. A Lucerna, le FFS hanno fatto sapere che chi non vuole partecipare al progetto sarà escluso dai turni verso il Ticino.

Il SEV respinge pertanto questo progetto, schierandosi risolutamente con il personale.

Pietro Gianolli