Discriminazione alle FFS: ricorso al Tribunale federale (TF)

Penalizzata dalla gravidanza

Una dipendente delle FFS era stata sconfessata dal Tribunale amministrativo federale nel mese di maggio 2016, quando aveva denunciato per discriminazione il suo datore di lavoro. È stato perciò presentato un ricorso al Tribunale federale di Losanna e il verdetto dovrebbe essere noto a breve.

La nostra affiliata, impiegata presso le FFS, è stata in congedo maternità a due riprese: nel 2010 e nel 2014; l’assenza per maternità ha purtroppo inciso negativamente sul suo livello salariale. Secondo le FFS un’ assenza di più di sei mesi avrebbe impedito una corretta valutazione delle sue prestazioni. L’agente del treno ritiene che si tratti di una discriminazione. Il SEV, a cui ha fatto appello per ottenere giustizia dopo che le FFS si sono rifiutate di concedergli l’aumento, è al suo fianco per questa importante battaglia.

Il regolamento FFS prevede che una persona assente più di sei mesi all’anno, non ha diritto a un aumento di stipendio. Ma in nessun caso il congedo di maternità è citato tra i motivi di assenza.

Il TAF ha deciso in maggio

Nel mese di maggio del 2016, il Tribunale amministrativo federale (TAF) ha negato l’esistenza di qualsiasi forma di discriminazione in base al genere da parte delle FFS. Va detto che la denunciante è sì stata assente più di sei mesi, ma per quattro mesi ha beneficiato di un regolare congedo maternità. Nel 2010, per esempio, è stata liberata dal suo obbligo di lavorare poiché con la gravidanza avanzata non poteva più svolgere il suo lavoro. Le FFS erano riuscite a trovarle un altro impiego.

Ricorso in settembre

La sentenza del TAF, a fine luglio, non ha convinto né il SEV, né la denunciante, ragion per cui nel mese di settembre è stato inoltrato un ricorso al Tribunale federale (TF) di Losanna. Si è sempre in attesa del verdetto, ma potrebbe esserci un seguito e il ricorso non sarà considerato ammissibile o se sarà respinto. In questi casi è infatti possibile fare appello alle istanze internazionali.

Una chiara discriminazione

La sentenza del TAF considera che l’assenza per motivi di maternità è simile all’assenza per malattia. «Se effettivamente il congedo maternità viene computato nei sei mesi di assenza che determinano un mancato aumento salariale, allora siamo di fronte ad una discriminazione contro le donne», ha detto Vincent Brodard, membro del servizio di protezione giuridica del SEV e titolare di questo dossier. Per lui, questa direttiva FFS va chiaramente contro l’articolo del CCL che proteggere la maternità. Esattamente come il congedo maternità non interferisce sul diritto alle ferie, esso non deve compromettere il diritto agli aumenti salariali.

Il TF ha intanto coinvolto l’Ufficio federale per l’uguaglianza tra donne e uomini, chiedendo un parere preciso su questo caso. I giudici di Mon Repos dovrebbero emettere la sentenza fra poche settimane.

Henriette Schaffter/frg

Commenti

  • Nani Moras

    Nani Moras 15/03/2017 11:33:15

    Dieser Fall zeigt einmal mehr, dass das mühsam Erreichte aufmerksam und immer wieder verteidigt werden muss. Danke an die Betroffene für den Mut sich zu wehren (das ist nicht selbstverständlich) und den langen Atem sowie an den SEV für die Hartnäckigkeit.