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Petizione contro la messa a concorso delle linee bus nel Giura

4 mila firme per non sbandare

4000 firme in soli tre mesi! Questo è l’eccellente risultato della petizione lanciata nel Giura dal SEV e da syndicom per influenzare la messa a concorso di tutte le linee di autobus. La petizione è stata consegnata mercoledì 20 dicembre alla Cancelleria.

Il SEV e il sindacato syndicom, ora supportati anche dai firmatari della petizione, ritengono che sia essenziale includere nella messa a concorso elementi che tutelino le condizioni di lavoro dei/delle conducenti di autobus. «Il bando di concorso deve contenere l’obbligo di negoziare un CCL per poter fare offerte e soprattutto per garantire che le normali condizioni lavorative e salariali della regione siano incluse in questo CCL», afferma Jean-Pierre Etique, segretario sindacale SEV e responsabile della ferrovia del Giura, che gestisce pure due linee di autobus nella regione del Giura. «È fuori discussione che le aziende possano inoltrare delle offerte per condizioni di lavoro al ribasso. E non stiamo parlando solo di stipendi, ma anche delle ore di lavoro del personale viaggiante. Se la durata del lavoro quotidiano è peggiorata, è la sicurezza degli utenti a soffrirne. Inoltre, gli operatori attuali garantiscono posti di lavoro nel territorio del Giura, come per esempio la manutenzione dei veicoli».

Questa opposizione sindacale nel Giura è all’immagine della posizione del SEV rispetto alla concorrenza voluta dall’UFT. «Molti cantoni fanno la scelta di mettere a concorso le linee, sperando di ottenere sostanziali risparmi nei loro budget destinati al trasporto. Osserviamo questa tendenza ovunque in Svizzera. Le autorità pubbliche devono essere consapevoli delle conseguenze di questa politica», avverte Barbara Spalinger, vicepresidente di SEV.

La totale messa a concorso delle linee mette in pericolo gli attuali operatori, CJ e AutoPostale. Per Jean-François Donzé, segretario regionale di syndicom, la popolazione del Giura ha chiaramente mostrato il proprio sostegno al trasporto pubblico del Giura e ai dipendenti del CJ e di AutoPostale: «La popolazione ha capito molto bene la posta in gioco di questo problema e la mobilitazione del personale nella raccolta firme è stata esemplare. I 4000 firmatari hanno dimostrato il loro impegno nei confronti delle attuali società operative la cui offerta è apprezzata».

Mercoledì 20 dicembre, il deputato Vincent Hennin (PCSI), pure dipendente di CJ e membro del comitato VPT-Jura, ha commentato le risposte del Governo alla sua interrogazione su questo tema: «Alla lettura delle risposte, va notato che il Governo non si impegna a includere nelle condizioni di messa a concorso l’obbligo di concludere un CCL, come CJ e AutoPostale. Per correttezza tutti devono beneficiare delle stesse regole. Senza la tutela di un CCL, il rischio di deterioramento è palese, con tutte le prevedibili conseguenze negative per i/le dipendenti, le loro famiglie e lo Stato».

Durante il primo trimestre del 2018, il Governo risponderà anche alla mozione di Pierluigi Fedele che riprende le richieste della petizione SEV - syndicom. Per ora, non c’è ancora nessuna vittoria da festeggiare. Ma la campagna antidumping è già un successo.

.Vivian Bologna

Commenti

  • Willi Pfeiffer

    Willi Pfeiffer 16/12/2019 09:32:17

    Im falle einer neuvergabe der vekehrsleistungen an ein billigeres unternehmen besteht nicht nur die gefahr von arbeitsplatzverlusten der bisherigen Chauffeure, sondern auch eine Retourkutsche für den Kanton Jura, weil dieser weniger Steuereinnahmen infolge niedrigerer löhne einnimmt und zudem mitunter sogar mehr Sozialleistungen erbringen muss.