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Il personale di locomotiva confrontato con le sfide figlie della tecnologia

Treni senza macchinisti?

La Südostbahn (SOB) ha lanciato un sasso nello stagno, annunciando di avviare un progetto pilota di treni senza conducenti. Ecco la reazione del SEV.

Tra due o tre anni i primi test di treni senza macchinisti saranno realtà sulla rete della SOB. L’azienda non ha ancora definito esattamente dove si svolgeranno, ma il direttore ha individuato «diverse tratte dove questi test saranno possibili». Le FFS, dal canto loro, non hanno nessun progetto simile.

Felix Birchler, segretario sindacale a San Gallo, ha evidentemente reagito: «La soppressione dei macchinisti in testa al treno non corrisponde affatto ai bisogni dei viaggiatori. Al contrario, i passeggeri vogliono avere a che fare con esseri umani in carne e ossa e non con macchine. Tanto più dopo il dramma che si è prodotto questa estate a Salez». E aggiunge: «Un’impresa ferroviaria deve offrire un servizio e non esibire tecnologie ultramoderne. Qui sta la differenza».

Hans-Ruedi Schürch, presidente centrale della LPV, si esprime in questi termini: «Il macchinista è quasi rimasto l’unico professionista a cui i passeggeri possono rivolgersi in caso di problemi. Dopo la soppressione del personale nelle stazioni e sui treni, adesso si vorrebbero persino sopprimere i conducenti. Dubito fortemente che l’utenza sia disposta ad accettare una simile opzione». Per il SEV è chiaro che, un giorno o l’altro, su alcune linee finiranno per circolare treni senza conducenti, ma il mestiere del macchinista non è assolutamente in via di estinzione. Potrebbe, questo sì, cambiare e diventare una sorta di «tecnico di bordo». Hans-Ruedi Schürch fa notare che «il sistema ferroviario è molto complesso, tra traffico merci, traffico a lunga percorrenza e traffico regionale. Per cui transizioni su modelli alternativi non si produrranno tanto presto. Inoltre va pure detto che non potranno essere ignorate né le questioni relative alla responsabilità, né altre questioni di natura giuridica. Vale la pena ricordare che il test di un bus senza conducenti a Sion è stato interrotto a causa di un incidente con ingenti danni materiali.

Hes

Commenti

  • Michel Piguet

    Michel Piguet 30/09/2016 11:47:20

    Bonjour,
    À priori, on ne peut aller contre le progrès, (si on peut appeler ceci un progrès) par contre on peut exiger d'en surveiller le développement. Des mécaniciens, il en faudra toujours pour toutes les manoeuvres particulières, mais où l'automatisme peut remplacer l'homme qui est encore plus faillible. Il faudra trouver des contrôleurs de trafic ultra performants et des systèmes de sécurité revus à la hausse. À Lausanne, ville de gauche, il y a un métro sans conducteur, ni rien et je n'ai pas entendu parler de problème.
    Rien qu'en y pensant, il faudra bien penser à la limitation des quais pour diminuer le risque de personnes se jetant sous les trains, monter un système de portes inaccessibles etc.
    Cela n'est valable que pour des grandes lignes et quelques gares.
    Un autre problème sera la fluidité du trafic à longue distance et la réaction à avoir en cas de panne. C'est un travail de longue réflexion très difficile à mener, mais on ne peut s'empêcher d'entrer dans le XXI siècle.