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Il comitato SEV sostiene le rivendicazioni per la parità salariale

Senza controlli

Il SEV si schiera a favore di una definizione legale dei controlli sulla parità salariale. Il comitato ha approvato la risposta alla procedura di consultazione.

35 anni dopo il mandato costituzionale che sancisce l’uguaglianza tra donne e uomini, la disparità salariale tra i sessi persiste saldamente: a parità di lavoro e competenze, le donne guadagno meno. Le misure volontarie come il Dialogo sulla parità salariale non sono servite un granché.

Ci vuole una legge

Per il SEV è chiaro: per fare rispettare davvero la parità salariale, ora il governo deve imporre misure chiare e vincolanti. Il SEV è quindi del parere che l’avanprogetto di legge in consultazione non va abbastanza lontano per poter implementare con efficacia la parità salariale. Alfine di adempiere al mandato costituzionale, ci vogliono misure concrete e il Consiglio federale deve avere un ruolo di primo piano: «Ci aspettiamo dal Consiglio federale un approccio deciso contro la discriminazione salariale nel quadro della revisione della legge» afferma davanti al comitato la responsabile delle pari opportunità al SEV Lucie Waser.

Nella sua presa di posizione il SEV chiede:

l’analisi del sistema salariale non deve spettare solo alle aziende e ai controlli esterni. Ci vuole una responsabilità dello Stato che verifichi con mezzi statali la correttezza dei controlli sui salari effettuati all’interno delle aziende.

Il mancato rispetto della legge (nessun controllo, nessuna pubblicazione dei risultati in caso di controlli, rinuncia a correggere le discriminazioni salariali una volta individuate) deve essere sanzionato dallo Stato.

Il coinvolgimento dei sindacati nei controlli a livello aziendale, l’istituzione di una commissione tripartita a livello federale che accompagna l’autorità competente nell’applicazione della legge, sono secondo il SEV un requisito necessario per la trasparenza nei confronti di tutti i dipendenti. Grazie alla trasparenza a livello dei salari è possibile garantire un atteggiamento di tolleranza zero rispetto alle discriminazioni.

Una regolare verifica dei salari in tutte le realtà private e pubbliche – con o senza un Contratto collettivo di lavoro (CCL) – è un requisito essenziale per il rispetto della parità. Un CCL è importante per regolare in modo centrale le condizioni e i principi afferenti la parità, ma non si tratta di un controllo dei salari in senso stretto. Regola i sistemi salariali, ma non può smascherare sistematicamente i problemi di discriminazione. Un CCL non è una garanzia contro le disparità salariali.

pmo/frg

Il comitato al volo

Il SEV non richiede alcuna tassa di iscrizione per i corsi Movendo: il comitato è tornato sulla propria decisione, dopo che il capo delle finanze Aroldo Cambi ha confermato che altre economie di analoga consistenza sono possibili; per esempio organizzando un corso di una sola giornata e pubblicare un opuscolo sui corsi Movendo in modo più semplificato.

Il congresso 2019 si terrà martedì 4 giugno. A causa delle ristrutturazioni di numerosi spazi che interessano la città di Berna nei prossimi anni, è stato necessario anticipare la prenotazione. Giorgio Tuti ha fornito informazioni sul seminario del personale sindacale che ha pure discusso sulle prospettive future in modo dettagliato soffermandosi su diversi settori (bus, traffico merci, traffico aereo).

Bernard Demierre, delegato dei pensionati al comitato, ha annunciato il suo ritiro da tutte le cariche entro la fine dell’anno.

Gertrud Gasser, collaboratrice amministrativa nel servizio giuridico del SEV, andrà in pensione alla fine di settembre.Il capo della comunicazione Peter Moor andrà pure lui in pensione. La commissione direttiva gli ha scelto come successore Vivian Bologna attualmente redattore della versione francofona di contatto.seve portavoce per la Romandia.

Impegno a 360 gradi per AVSplus

Il 25 settembre si voterà sull’iniziativa AVSplus. Voluta dall’USS, chiede un aumento generale delle rendite del 10%, che corrisponde a 200 franchi in più al mese per le persone singole e 350 per le coppie. Il SEV ha dato un enorme impulso al successo dell’iniziativa raccogliendo circa 20 mila firme. Il Consiglio federale e il Parlamento raccomandano di respingere l’iniziativa. Quindi i sindacati dovranno lottare con tutte le loro forze per ottenere un sì. E lo faranno anche nelle piazze: infatti nel mese di settembre, prima del voto, si terrà una grande manifestazione a sostegno dell’iniziativa e contro lo smantellamento della previdenza vecchiaia così come proposto nella riforma «Previdenza vecchiaia 2020».

Sarà fondamentale concepire una campagna mirata. Ecco perché per la prima volta il SEV lancia un appello per le donazioni. Il Comitato ha dato il via libera ad una raccolta di fondi che sarà allegata a contatto.sev nel corso della primavera. I soldi raccolti serviranno esclusivamente per la campagna in vista delle votazioni.