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Consegnate alla Cancelleria a Berna le 57 mila firme raccolte con il referendum controla Riforma III delle imprese (RI III)

Fiscalità delle imprese: la lotta sarà dura

Il SEV ha contribuito al bottino con 4200 firme. Riuscito il referendum, ora comincia la battaglia in vista della votazione prevista verosimilmente a febbraio 201. Le conseguenze sui cantoni, e dunque sui trasporti pubblici, sono catastrofiche.

Riforma III delle imprese (RI III)

Una cinquantina di membri dell’alleanza contro la Riforma delle imprese III (PS, i Verdi, Gioventù socialista, Giovani Verdi di solidaritéS, PST-POP, USS, UNIA, SEV, di syndicom , SSP/VPOD, APC, SIT, e Attac) ha depositato il referendum lo scorso 6 ottobre a Berna. «Alcune aziende e i loro azionisti guadagnano miliardi attraverso questa riforma opaca. I cantoni dovranno passare alla cassa e nessuno sa esattamente quanto inciderà nei conti pubblici», ha detto il vicepresidente del PS Beat Jans. Che aggiunge: «Un rifiuto indicherà la via per una riforma moderata ed equilibrata». La terza riforma dell’imposzione fiscale delle imprese dovrebbe abolire i privilegi fiscali vietati a livello internazionale. In realtà crea per i grandi gruppi e i grandi azionisti nuove opportunità per eludere le tasse. La legge è volutamente scritta in maniera complicata. «Le città sono in prima linea e non hanno margine di manovra», ha sottolineato Pierre Conscience di solidaritéS. La concorrenza tra cantoni ha già svuotato le loro casse. Stiamo assistendo a una frode organizzata, a un tiro incrociato contro le prestazioni pubbliche». E Pierre Conscience lancia un accorato appello a tutti coloro che non fanno parte dell’alleanza: «Rafforziamo l’opposizione alla RI imprese III. Questa lotta deve essere unitaria». Poiché i costi della RI imprese III sono del tutto imprevedibili. Costerà sicuramente 2,7 miliardi di franchi, ossia 1,3 alla Confederazione e la stessa cifra, se non addirittura più alta, ai cantoni e ai comuni. Per la vicepresidente dell’USS, Vania Alleva, le cose sono chiare: i cantoni dovranno risparmiare altrove: «I lavoratori, le lavoratrici, la popolazione nel suo complesso pagheranno il conto sia attraverso imposte più alte, sia attraverso riduzioni di prestazioni». L’alleanza guarda comunque fiduciosa alla votazione ed è certa che i/le votanti non si lasceranno ingannare un’altra volta. La RI imprese II era stata accolta nel 2008 con un voto risicato e persino il Tribunale federale aveva riconosciuto che la popolazione era stata inbrogliata. Il Consiglio federale aveva stimato costi attorno agli 84 milioni. Le conseguenze reali sono state stimate in 400-600 milioni dall’amministrazione federale delle contribuzioni, rispettivamente a oltre un miliardo dall’Unione sindacale svizzera.

Una beffa basta e avanza.

Vivian Bologna / frg

Trasporti: il SEV al fronte

Non lo diremo mai abbastanza: l’impatto sulle collettività pubbliche della riforma fiscale delle imprese (RI imprese III) sarà devastante per il trasporto pubblico. Con miliardi che scompaiono, i cantoni dovranno tagliare in altre prestazioni che finanziano. Chi può ragionevolmente pensare che il trasporto pubblico potrà sfuggire a questi tagli, si sbaglia.

«Quando un sindacato chiede alle multinazionali di distribuire i guadagni in modo tale che il personale ne possa pure beneficiare, la distribuzione è una parolaccia!», puntualizza la vicepresidente del SEV, Barbara Spalinger. «E quando una multinazionale ottiene agevolazioni fiscali e nel contempo vengono ridotte le sovvenzioni per i premi delle casse malati, se non del tutto soppressi, si parla di attrattiva per le aziende. Non di distribuzione. Questa politica delle casse vuote è lapalissiana. Si abbassano le imposte dei più ricchi e poi ci si lamenta dei deficit. E quindi si taglia nell’erogazione delle prestazioni».

Dopo aver raccolto più di 4200 firme contro la riforma, il SEV è pronto ad impegnarsi per combatterla, poiché metterebbe in pericolo posti di lavoro nel settore dei trasporti pubblici, contribuirebbe a deteriorare le condizioni di lavoro e spingerebbe i cantoni ad esercitare maggiore pressione sulle imprese mettendole in concorrenza. Con conseguenze disastrose.

vbo / frg