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L’assemblea dei delegati della cooperativa case di vacanze vende il Brenscino

Brenscino nelle mani della Reka

La Cooperativa delle case di vacanza (FHG) venerdì scorso ha deciso di vendere l’albergo Brenscino a Brissago. La struttura è stata acquistata dalla Reka che trasformerà il Brenscino in un villaggio di vacanza. Per Giorgio Tuti, presidente SEV, si tratta della migliore soluzione possibile poiché Reka offre una prospettiva turistica al Brenscino, che sarà gestito ancora nella forma attuale almeno per due anni dopo il primo gennaio 2017. Al personale sono state assicurate le attuali condizioni di impiego.

Il Brenscino continuerà a essere gestito come albergo almeno per due anni dopo il passaggio di mano al 1o gennaio 2017 e solo in seguito verrà trasformato in villaggio di vacanze.

Alla fine il dossier è passato come una lettera alla posta davanti all’assemblea dei delegati della FHG. La vendita del Brenscino alla Reka è stata accolta da un’ampia maggioranza e in un clima sereno. Senza sorpresa, la PV ha espresso il proprio scetticismo, anche perché la base aveva espresso più volte il desiderio di conservare la struttura alberghiera. Per la PV il risanamento finanziario è stato tardivo: «Alptransit avrebbe potuto essere un’opportunità per rendere l’albergo competitivo». Amministratore della FHG e capo delle finanze del SEV, Aroldo Cambi ha ammesso il ritardo: «Non appena abbiamo preso atto della necessità di un risanamento, abbiamo agito rapidamente facendo capo pure ad un esperto, con il quale valutare misure mirate, efficaci e sopportabili. Ma da sole non sarebbero bastate. Avremmo infatti dovuto investire diversi milioni di franchi sia nell’infrastruttura, sia nel marketing. Ma questi soldi né la FHG né il SEV li hanno».

Giorgio Tuti: «Non potevamo trovare meglio della Reka»

Aroldo Cambi e Giorgio Tuti impegnati con il dossier.
Giorgio Tuti e Aroldo Cambi spiegano le ragioni di una scelta razionale per un argomento che suscita molte emozioni:

Giorgio Tuti, ti senti sollevato dalla decisione di vendere il Brenscino?

Sollevato non direi, in quanto era una decisione dovuta e una responsabilità che dovevamo assumerci per tre valide ragioni: la prima è che questa scelta garantirà a lungo termine l’avvenire turistico del Brenscino, dato che continuerà a essere gestito come albergo almeno per due anni dopo il passaggio di mano al 1o gennaio 2017 e solo in seguito verrà trasformato in villaggio di vacanze. Secondariamente, la dovevamo ai nostri membri, che in questo periodo potranno continuare a beneficiare del 20% di sconto come finora. La terza ragione, ma certo non l’ultima per un sindacato come il nostro, è che il personale del Brenscino potrà mantenere il proprio posto di lavoro alle stesse condizioni per almeno questi due anni dopo la vendita.

Aroldo Cambi, era proprio l’unica soluzione? Il SEV non avrebbe potuto continuare con la gestione dell’albergo?

Tutte le nostre analisi ci hanno confermato la necessità di ingenti investimenti nel marketing e per aggiornare le strutture e renderle competitive in un settore come quello turistico, che sta vivendo un grande cambiamento strutturale ed è quindi sottoposto ad un’enorme pressione. Nel 2015 siamo intervenuti energicamente sulla gestione delle spese, ma questi provvedimenti non possono essere sufficienti a medio termine. L’abolizione del tasso minimo dell’euro non ha certo semplificato le cose, dato che nemmeno il Brenscino può sottrarsi alla concorrenza delle strutture appena al di là della frontiera.

G.T.: Dobbiamo anche considerare che i mezzi necessari sarebbero dovuti uscire dalle casse del SEV, procurati dai suoi membri. In quest’epoca in cui anche noi siamo confrontati con l’esigenza di ridurre le spese, queste uscite per mantenere un albergo non sarebbero state condivise dalla nostra base, le cui abitudini di viaggio e di vacanza sono inoltre considerevolmente cambiate negli anni.

Quindi, giocoforza rimettere in discussione la volontà, come altri sindacati, di mantenere un’offerta alberghiera.

G.T.: Si, tutti i sindacati si sono posti e si stanno ponendo la medesima domanda sull’opportunità di avere ancora un’offerta alberghiera. Al SEV, ci siamo resi conto che negli ultimi anni la quota dei pernottamenti dei nostri membri al Brenscino è continuamente calata. Abbiamo quindi dovuto constatare che, se inizialmente i sindacati avevano sviluppato quest’offerta per permettere ai propri membri di partire in vacanza a prezzi accessibili, oggi l’offerta turistica e le esigenze dei nostri membri sono cambiate e che i costi di gestione di un albergo come il Brenscino ne rendono i prezzi poco attraenti per gran parte dei nostri membri.

Membri affezionati ne sentiranno la mancanza...

G.T.: Certo, e li capisco. Diversi membri SEV andavano al Brenscino da bambini e ci tornano come genitori con la famiglia. Anche per questo, abbiamo riflettuto a lungo prima di venderlo, valutando tutti gli aspetti, compreso quello affettivo. Sono però convinto dell’adeguatezza della soluzione, anche per i più affezionati al Brenscino. Ripeto: l’albergo continuerà la sua attività questa stagione e almeno le prossime due, con la stessa impostazione e lo stesso personale. In seguito, sarà trasformato in un villaggio di vacanze della Reka, che non è un’associazione qualunque, ma una che il SEV ha contribuito a fondare, con la quale collabora da anni e di cui riconosce i valori. Difficile quindi trovare una soluzione migliore.

Vivian Bologna

Passaggio dell’albergo Brenscino alla Reka: le spiegazioni del suo direttore

Roger Seifritz, direttore della Reka.
La cooperativa progetta lo sviluppo dell’offerta di villaggi di vacanza in Ticino, con una nuova sede sul lago Maggiore, con prezzi inferiori a quelli dell’albergo.

Roger Seifritz, come mai avete deciso di lanciarvi in questo progetto?

Avevamo già l’intenzione di ampliare la nostra offerta di vacanze in Ticino, oltre al villaggio di vacanze che abbiamo già ad Albonago, sopra Lugano, le cui cifre sono tra le migliori di tutto il nostro portafoglio. Oltre a esser presenti sulle rive del lago di Lugano, volevamo essere presenti anche lungo il lago di Locarno e, grazie al fatto che i prezzi di un villaggio di vacanze sono inferiori a quelli di un albergo, contiamo di poter compensare le conseguenze della debolezza dell’euro.

Può darci qualche indicazione su come verrà sviluppato il nuovo villaggio a Brissago?

Non abbiamo ancora un progetto definitivo, ma operiamo in stretta collaborazione con il comune di Brissago. L’idea è di realizzare un villaggio di circa cinquanta appartamenti. La decisione sul progetto finale è prevista per il 2017.

Nel frattempo, avete annunciato di continuare a gestire l’attuale albergo per almeno due anni dopo la data di acquisto, fissata per il 1o gennaio 2017. Oltre a ciò, come contate di convincere gli affezionati clienti del SEV a ritornare al Brenscino dopo la trasformazione?

Un elemento importante sarà senz’altro il prezzo, dato che pernottare in un villaggio di vacanze è nettamente a miglior mercato rispetto ad un albergo della categoria del Brenscino. Prendiamo per esempio il villaggio di vacanze di Zinal, dove abbiamo investito molto per rinnovare la struttura e costruito due nuove case: in alta stagione un ospite deve pagare circa 30franchi a notte. Quindi, nettamente meno di quanto dovrebbe pagare in albergo. Non sono ancora in grado di dare indicazioni sui prezzi che verranno praticati a Brissago, ma non dovremmo essere lontani da quanto indicato.

Un’ultima domanda: come si sono svolte le trattative con il SEV?

Secondo me, molto bene, all’insegna della trasparenza. Evidentemente, non poteva trattarsi di una vendita tradizionale, dato che il funzionamento democratico delle strutture SEV implicava numerosi passaggi in cui è stato coinvolto il comitato, per cui le trattative si sono rivelate un po’ più complesse e lente del solito. Ciò mi ha tuttavia permesso di conoscere meglio il SEV e di constatare che vi sono molti punti in comune tra i suoi obiettivi e i nostri.

Questa vendita soddisfa le aspettative di entrambe le parti. Lo dimostra anche la soddisfazione espressa dal sindaco di Brissago, che ha lodato il senso di responsabilità del SEV e espresso soddisfazione per il fatto che il SEV abbia venduto una struttura come l’albergo Brenscino a un organismo la cui offerta può rappresentare un valore aggiunto per il turismo di tutta la regione.

Vivian Bologna

Commenti

  • Arthur Dudan

    Arthur Dudan 05/12/2017 18:25:28

    Können wir als SEV - Mitglieder auch dieses und nächstes Jahr wieder mit einer Reduktion von 20% rechnen? Besten Dank für Ihre Rückmeldung.

  • Sia Lim

    Sia Lim 06/12/2017 14:40:34

    Bis auf weiteres haben SEV Mitglieder weiterhin 20% Rabatt.